Lo scorso 20 gennaio è tornato a riunirsi Fluire, comitato che raggruppa i cittadini alluvionati del forese faentino, costituito lo scorso 24 ottobre. «Abbiamo ritenuto doveroso – dice Elena Gallina, presidente del comitato – informare i 230 aderenti in merito a tutte le informazioni che abbiamo raccolto, negli scorsi mesi, negli incontri con l’Amministrazione, la struttura commissariale e il neo presidente regionale. È stata una riunione molto partecipata, con oltre il 50% degli iscritti presenti, ben aldilà delle nostre aspettative. Ci aspettavamo, vista la situazione, una maggior polemica, invece abbiamo trovato uno spirito costruttivo e collaborativo ed è un ottimo segnale».

“Non vogliamo costituire una “ronda del fiume”, ma collaborare. Lo stato degli argini ci preoccupa”

A preoccupare i residenti nelle frazioni del forese (il comitato raggruppa abitanti di Fossolo, Pieve Cesato, Prada, Granarolo, Pieve Corleto, San Giovannino, San Barnaba, Basiago, Saldino, Ronco, Albereto, Reda e Formellino) è lo stato degli argini, con il fiume Lamone che anche lo scorso 28 gennaio è tornato a far paura in collina. «La sicurezza del nostro territorio – continua Gallina – si raggiungerà solo con tempi lunghi e le azioni strutturali previste nei Piani Speciali però intanto si può almeno ripristinare la situazione antecedente all’alluvione di maggio 2023. A questo proposito, è già stato stanziato 1 milione e 200mila euro per la ricostruzione di tutte le golene danneggiate nel tratto Castellina–Ponte della Madrara, dove verranno controllate anche le tane degli animali fossori, della golena di Saldino e delle aree danneggiate nella zona di Formellino. Nel corso della riunione, abbiamo chiesto ai presenti di prestare attenzione allo stato degli argini, segnalando al comitato tutte le criticità. Non vogliamo costituire una “ronda del fiume” e sostituirci alle autorità competenti, spiega Gallina, ma collaborare con le istituzioni, segnalando ciò che è sotto i nostri occhi e potrebbe creare problemi».

Serve una manutenzione più incisiva

I cittadini del forese non vogliono più essere considerati di serie b, soltanto perché risiedono in zone dove i danni causati dal fiume fanno meno notizia, e chiedono una maggior considerazione per le loro istanze. «Per questo motivo l’impegno del comitato sarà costante, anche nel richiedere una manutenzione ordinaria più incisiva, sui corsi d’acqua. La battaglia che cercheremo di portare avanti nei prossimi mesi sarà sensibilizzare le istituzioni a un approccio diverso in merito alle Zone di protezione speciale (Zps). Si tratta di aree che devono assolutamente esistere, ma non in tratti del fiume dove l’acqua scorre lenta e possono creare pericolo. Si può valutare di spostare queste aree oppure cercare un equo compromesso tra la salvaguardia dell’ambiente e la sicurezza delle persone».

Gallina: “Valutiamo in maniera positiva la nomina di Curcio”

L’incontro del comitato si è poi concentrato sul bando regionale per l’acquisto di dispositivi di protezione dalle alluvioni. «Abbiamo consigliato di approfittare dell’opportunità concessa dal bando, dotandosi di paratie e abbiamo avuto la collaborazione di un’azienda del settore, che si è messa a disposizione per effettuare sopralluoghi e preventivi». Positivo infine il giudizio del comitato in merito alla nomina di Fabrizio Curcio, come nuovo commissario alla ricostruzione. «È una persona competente – conclude la presidente – e di grande esperienza. Il cambio alla guida della struttura commissariale dunque lo valutiamo positivamente anche perché Curcio ha già annunciato di voler incontrare i comitati, dando valore alla nostra attività. Abbiamo accolto con favore anche la disponibilità di de Pascale, che ha speso promesse importanti per quanto riguarda gli interventi da realizzare sui fiumi».

Samuele Bondi