Dopo il “click day” del 12 febbraio, che ha visto esaurirsi in pochi minuti le 110mila quote disponibili per i lavoratori stagionali del settore agricolo, Coldiretti Ravenna chiede una revisione del sistema. L’obiettivo è superare il meccanismo attuale, coinvolgere maggiormente le associazioni datoriali e potenziare la formazione nei Paesi d’origine.
Un sistema inadeguato alle esigenze del settore
Il sistema del click day non risponde alle reali necessità del mondo agricolo né alle aspettative di chi cerca lavoro nel settore.
È questa la posizione di Coldiretti Ravenna, che interviene dopo il sovraccarico di richieste registrato durante il click day del 12 febbraio, relativo al Decreto Flussi 2025. In pochi minuti, le 110mila quote disponibili a livello nazionale per i lavoratori subordinati stagionali sono andate esaurite, lasciando insoddisfatte molte aziende agricole.
«Le quote disponibili sono troppo esigue per far fronte alle esigenze agricole del territorio – afferma Coldiretti Ravenna – tanto che sono andate bruciate in pochi minuti. È dunque necessario assumere una gestione diretta dei flussi, sfruttando i progressi fatti con la revisione dell’ultimo decreto e garantendo un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali».
Il problema della disponibilità effettiva dei lavoratori
Un ulteriore problema evidenziato è la mancata effettiva disponibilità dei lavoratori richiesti. Il direttore provinciale di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini, spiega:
«Nel 2024, solo il 70% della quota gestita direttamente dalle associazioni datoriali agricole è arrivata effettivamente in Italia, mentre nel 2023 la percentuale era addirittura di appena un terzo».
Coldiretti sottolinea inoltre la necessità di lavorare sulla funzionalità dei consolati, dove spesso si verificano “colli di bottiglia” nella gestione delle domande, con tempi di elaborazione lunghi che complicano ulteriormente la situazione.
Regolarizzazione e formazione per un’agricoltura moderna
Oltre alla necessità di superare il click day, Coldiretti sottolinea l’importanza di sanare le posizioni di lavoratori stagionali irregolari, che spesso non rientrano nei loro Paesi per non perdere la possibilità di essere impiegati nuovamente nelle campagne italiane.
La soluzione, secondo l’Associazione, passa anche per un forte investimento nella formazione all’estero.
In collaborazione con Filiera Italia, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) e E4Impact, Coldiretti ha avviato un progetto per la selezione di manodopera qualificata, partito in Egitto, Marocco e Costa d’Avorio.
L’obiettivo è preparare i lavoratori direttamente nei paesi d’origine, superando l’idea che l’agricoltura necessiti solo di braccianti e formando figure professionali specializzate, come piloti di droni e tecnici per l’Agricoltura 4.0.
Verso un nuovo modello di gestione dei flussi
Coldiretti Ravenna ribadisce la necessità di rivedere il sistema attuale, garantendo:
Più quote disponibili per rispondere alla domanda del settore agricolo
Una gestione diretta da parte delle associazioni datoriali per evitare sprechi e abusi
Un migliore funzionamento dei consolati per ridurre i tempi di attesa
Un investimento nella formazione nei Paesi d’origine, così da garantire personale qualificato