Nel 2024, il numero di civili uccisi o feriti a seguito dell’aggressione russa in Ucraina è aumentato di quasi il 30% rispetto all’anno precedente.
Lo ha riferito ieri il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari politici Rosemary DiCarlo, durante la riunione del Consiglio di sicurezza aggiungendo che è soprattutto “l’aumento delle vittime tra i bambini” ad essere “particolarmente angosciante”.
Secondo quanto riportato nel Report, solo nei primi tre trimestri del 2024 sono stati uccisi o feriti più bambini che in tutto il 2023. Secondo la “UN human rights office”, Ohchr, tra febbraio 2022 e il 31 dicembre 2024, sono stati uccisi almeno 12.456 civili, tra cui 669 bambini; 28.382 civili, tra cui 1.833 bambini, sono rimasti feriti.
È probabile che le cifre effettive siano significativamente più alte. Sono aumentati anche gli attacchi verificati a scuole e ospedali, con oltre 580 strutture educative e sanitarie danneggiate o distrutte negli ultimi nove mesi.
Anche il 2025 è purtroppo iniziato nel segno del sangue. Almeno 13 persone sarebbero state uccise e più di 100 ferite in un attacco a Zaporizhzhia il 9 gennaio e “le ostilità nelle ultime due settimane hanno costretto a nuovi sfollamenti, con oltre 1.600 persone, tra cui bambini, in fuga dalle aree in prima linea, principalmente nelle regioni di Donetsk e Kharkiv”.
DiCarlo ha ribadito “l’inequivocabile condanna delle Nazioni Unite di tutti gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili, aggiungendo che devono cessare”.
Gli attacchi quotidiani hanno colpito anche la comunità diplomatica e le organizzazioni internazionali che operano in Ucraina.
Un attacco del 20 dicembre sulla capitale, Kiev, ha danneggiato sei ambasciate straniere. Giorni prima, un attacco con drone ha colpito un veicolo appartenente all’agenzia per l’energia nucleare delle Nazioni Unite, Aiea, vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, situata nel sud.
“Anche per gli operatori umanitari, questo è stato un altro anno difficile. 10 operatori umanitari sono stati uccisi e 41 feriti durante lo svolgimento del loro dovere”, ha affermato la funzionaria delle Nazioni Unite.
Dal rapporto emergono per la prima volta segnalazioni di personale militare della Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord), catturato nella regione russa di Kursk.
“Il presunto coinvolgimento delle truppe della RPDC nei combattimenti a fianco delle forze russe – ha detto DiCarlo – continua a sollevare serie preoccupazioni riguardo all’ulteriore internazionalizzazione di questo conflitto già pericoloso”.
Riguardo le previsioni per il 2025, circa 12,7 milioni di persone necessitano di supporto umanitario. E se l’accesso ai servizi nella capitale e in altri grandi centri urbani è migliorato, le condizioni vicino alle linee del fronte hanno raggiunto livelli catastrofici.
La funzionaria ha quindi esortato il Consiglio di sicurezza “a non dimenticare le molte migliaia di civili ucraini che vivono nei territori occupati dalla Russia”. “Rinnoviamo il nostro appello per il passaggio sicuro, rapido e senza ostacoli degli aiuti umanitari a tutti i civili bisognosi”. Riguardo, infine, i prigionieri di guerra, la rappresentante delle Nazioni Unite plaude all’ultimo scambio di oltre 300 persone alla fine del mese scorso, ma ha espresso preoccupazione per i rapporti di esecuzioni di prigionieri di guerra ucraini (POW) da parte delle forze russe.
Un recente rapporto delle Nazioni Unite sui diritti umani ha valutato che le accuse di 19 incidenti da agosto, che hanno comportato l’uccisione di 62 persone, erano “credibili” (Agensir).