Dalla gestione unitaria di alcune linee ferroviarie, come la Faentina tra Firenze e Ravenna, alla strategia comune per turismo, ambiente e servizi in Appennino. Sono alcuni dei punti principali contenuti nella lettera d’intenti firmata oggi a Firenze dai due presidenti di Emilia-Romagna e Toscana, Michele de Pascale ed Eugenio Giani, con l’obiettivo di arrivare a un “vero e proprio patto tra le due Regioni”.
Linea Faentina, progetto fusione dei servizi regionale
Ai primi posti c’è appunto “l’attenzione al collegamento Adriatico-Tirreno e alle linee che attraversano l’Appennino – spiega de Pascale – che hanno una grande valenza in particolare per studenti e pendolari, a cui dobbiamo garantire un servizio più efficace”. In alcuni casi, arriva a dire de Pascale, si può pensare anche “di ‘fondere’ i due servizi regionali, perché ci sia continuità di traffico”.
E’ il caso ad esempio della Faentina, spesso soggetta a forti disagi, su cui tra l’altro le comunità locali hanno indetto per il prossimo 2 febbraio una manifestazione di protesta.
“La linea Firenze-Ravenna si ferma di fatto a Faenza- conferma i problemi de Pascale- fino a lì è competenza della Toscana, dopo dell’Emilia-Romagna. Gestire la linea in modo univoco potrebbe cambiare il servizio a favore di cittadini e turisti”. Anche secondo Giani, “la Faentina può essere gestita in modo unitario per dare risposta ai pendolari e per valorizzare i territori”. In poche parole “c’è lavoro per tutti- afferma ancora de Pascale- anche per il Governo, perché sappia cogliere queste opportunità”.
Nel patto anche il tandem sulla valorizzazione turistica
Il patto riguarda anche la valorizzazione turistica dei due territori, sia quello invernale sia quello culturale, sia quello verde legato ai parchi. E anche in questo caso si può arrivare a un’unica gestione dei servizi, sostiene Giani, come ad esempio per il Parco del Sasso Simone e Simoncello, che “può essere unico”.
L’Appennino, afferma il governatore toscano, “non deve essere una divisione ma un elemento di unione, un ponte che riusciamo a offrire”, puntando quindi sulla “valorizzazione del turismo e il contrasto allo spopolamento”.
Alluvione, collaborazione fondamentale
Anche sull’alluvione, ricorda poi de Pascale, “il lavoro di squadra è fondamentale. Entrambi abbiamo salutato con favore la nomina del commissario Curcio e l’avvio, spero positivo, di una nuova collaborazione col Governo. Rimane il tema di ricondurre a una gestione unitaria gli eventi del 2023 e del 2024″.
“Siamo regioni sorelle”
Non mancano poi i fattori politici. Essendo entrambe le Regioni a guida centrosinistra, “c’è una maggiore facilità di rapporti per comuni valori e ispirazione politica- ammette Giani- ma non è esaustivo. Io credo molto nel rapporto istituzionale, perchè Toscana ed Emilia-Romagna sono l’espressione dell’Italia di mezzo, un territorio che ha determinato lo stimolo a uno sviluppo e una crescita del nostro Paese in modo equilibrato”.
In fondo, sostiene ancora Giani, “siamo Regioni sorelle, con caratteristiche simili. Tanti problemi sono vissuti insieme e ci sono già sinergie sul piano ambientale, dei collegamenti e delle opere pubbliche. Sono due Regioni guida sulla sanità e attraverso i nostri territori si snodano i collegamenti per tutta l’Italia”.
Tra Emilia-Romagna e Toscana, aggiunge de Pascale, “c’è una consuetudine di rapporti che non è iniziata oggi ed è venuto naturale riprendere le fila di relazioni e rapporti che sono da sistematizzare in un modo unico” (Dire).