Il Governo ha scelto Fabrizio Curcio come nuovo Commissario alla ricostruzione. Una nomina che fa sperare in un cambio di passo, per mettere in sicurezza il territorio. A sperare che nel 2025 ci sia una svolta sono anche i comitati dei cittadini alluvionati. Abbiamo incontrato Paolo Calderoni, del comitato Bassa Italia, reduce, insieme agli altri comitati della Romagna Faentina, dall’organizzazione di una serata informativa, dedicata al bando regionale per l’acquisto di dispositivi di protezione dalle alluvioni.

Intervista a Paolo Calderoni, comitato Bassa Italia

Calderoni, soddisfatti della nomina di Curcio?

Sì, le premesse sono positive. Ci sarà un rapporto più stretto tra la struttura commissariale e gli enti locali. Ci aspettiamo, con tutto il rispetto per la precedente struttura, che il nuovo commissario si appoggi a una struttura ordinaria, con cui si possa interloquire. Curcio inoltre ha una buona conoscenza del nostro territorio, era sul campo nel momento dell’emergenza e ha firmato lui le ordinanze legate a Cis e Cas quindi sa come muoversi e quali sono le criticità.

Ci può essere quella svolta auspicata anche da de Pascale ?

Confidiamo ci possa essere un cambio di passo, da parte di tutte le istituzioni coinvolte. Ci aspettiamo che le promesse, fatte nel corso dell’ultima campagna elettorale per le regionali, vengano mantenute e in tempi rapidi, entro la prossima primavera, perché quando piove a Faenza tante persone vivono nella paura e nell’angoscia. In questo senso, un’ottima notizia l’ha data Manuela Rontini, nel corso della serata informativa dello scorso 15 gennaio, annunciando la volontà di raddoppiare le risorse regionali da investire in ambito idraulico e idrogeologico, a partire dalla manutenzione ordinaria.

Per la zona di via Lapi un nodo importante riguarda il potenziamento della rete fognaria. A che punto sono i lavori?

Sicuramente nel quartiere della Bassa Italia, così come nell’Orto Bertoni e in determinate aree del Borgo il sistema fognario è fonte di grande preoccupazione. In questo momento Hera sta lavorando per ultimare il bypass di via Mura Torelli e, subito dopo, dovrebbero iniziare i lavori per realizzare il bypass anche su via Batticuccolo. Si tratta di interventi fondamentali per ridurre la portata d’acqua e ci aspettiamo siano conclusi entro l’inizio della prossima primavera, per non andare incontro a nuovi disagi con le prime piogge intense. Il problema infatti, in questo momento, è il ritardo nei lavori da parte di Hera. Le tempistiche vengono puntualmente disattese e questo è fonte di malcontento per tutti i comitati cittadini. Il bypass su via Mura Torelli, da programma, doveva già essere completato, così come i lavori su via Cimatti e via Pellico si sono prolungati rispetto a quanto preventivato.

A settembre 2024 il quartiere tornò ad allagarsi e sotto accusa finirono anche le idrovore. Si è provveduto al loro adeguamento?

All’altezza della rotonda di via Renaccio è posizionata una prima grande idrovora, sicuramente molto diversa da quelle utilizzate a settembre 2024 quando il “piano idrovore” si rivelò non all’altezza, con mezzi insufficienti come numero e portata. In questo momento, Hera non ha ancora provveduto al collaudo di questa idrovora, ma ci hanno assicurato che sarà operativa nel giro di qualche settimana. Con questo nuovo mezzo e gli interventi di bypass fognario la sicurezza per il nostro quartiere si innalzerà.

Novità sui Piani Speciali?

Purtroppo su questo fronte tutto tace, speriamo possano essere approvati al più presto. In attesa però della loro approvazione si può comunque agire, in qualche misura. In questo senso, apprezziamo l’impegno del Comune per realizzare l’area di resistenza su via Cimatti mentre come Comitato abbiamo richiesto una mappatura completa degli argini, per rilevare e risolvere criticità puntuali.

Come è andato l’incontro, da voi organizzato, per illustrare il bando dedicato all’acquisto di dispositivi per proteggere le abitazioni?

Abbiamo lavorato molto, insieme agli altri comitati, per organizzare questa serata e siamo soddisfatti. La partecipazione è stata elevata. Questo bando è il primo provvedimento che mira a innalzare la sicurezza del territorio ed è fondamentale che la Regione continui a investire, per aiutare i cittadini a rendere le proprie abitazioni più sicure, in caso di allagamento. Come Comitato speriamo sia solo un primo passo e ci possa essere un secondo provvedimento con migliorie.

Quali?

Auspichiamo possa esserci un secondo bando, in cui ci sia un occhio di riguardo per le zone alluvionate, in termini di risorse economiche. Ora il bando è aperto a tutti i cittadini regionali. Inoltre speriamo possa esserci un allargamento della platea dei beneficiari, che possa includere proprietari di seconde case, aziende, negozi e studi professionali.


Samuele Bondi