Di seguito riportiamo la lettera, proposta alla redazione, da parte di monsignor Italo Castellani, già vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, in ricordo di Gian Franco Missiroli, medico che tanto si è speso per la comunità cristiana e cittadina. Missiroli, che fu anche il primo direttore laico della Caritas diocesana, è morto nei giorni scorsi lasciando tanti segni di bene nella sua vita che, anche nella lettera di monsignor Castellani, vengono ricordati.

La lettera di monsignor Castellani

Arrivato a Faenza -dopo la festosa accoglienza in piazza con l’abbraccio affettuoso a nome di tutta la comunità del compianto sindaco Enrico De Giovanni, di cui a distanza di diversi anni sono ancora gratissimo ai Faentini tutti – e a seguire la prima Celebrazione dell’Eucaristia in Cattedrale – una testimonianza di fede di popolo per me indimenticabile – il mattino seguente uscii dal Vescovado come per cominciare a respirare la vita quotidiana della città e a inserirmi nel suo territorio.

Quel giorno ecco venirmi incontro, con un saluto accogliente che si trasformò subito in un abbraccio Gian Franco. Un incontro prolungato di reciproco ascolto e accoglienza. Temi del nostro colloquio: la sua famiglia, moglie e figli, la Parrocchia di Errano, la professione di medico… l’impressione reciproca come se ci conoscessimo da sempre. È così quando tra persone si dialoga, si colloquia con fiducia senza pregiudizi. E, a seguire, il suo primo atto di fraternità, di accoglienza e di servizio verso la mia persona: la proposta e disponibilità con delicatezza di essere, se lo avessi voluto, il mio medico.

Lui era già in pensione, ma un collega suo amico avrebbe garantito la necessaria copertura giuridica per essere in regola. Un servizio pienamente gratuito, senza ritorno alcuno. E da qui parte la nostra frequentazione con un crescendo di stima reciproca, ma con estrema delicatezza da parte sua e piena disponibilità, che a volte da parte mia sembrava un abusare della sua bontà. Ora che vive accanto a Dio Padre, per la sua fede incrollabile nel Risorto, con queste brevi righe sono a ringraziarlo per il Suo gratuito servizio professionale ma anzitutto per la Sua testimonianza di un “uomo di fede e di carità”, che traduceva con forza e senza ostentazione alcuna la Parola della Scrittura: “la fede senza le opere è morta” (Gc 2, 14-26).

Questo è il “testamento spirituale” che Gianfranco ha scritto sulla mia vita, con la rinnovata consapevolezza che ognuno di noi è chiamato a scrivere con la “penna e l’inchiostro dell’Amore” nella vita dei fratelli e sorelle che Dio lungo la vita mette sul nostro cammino. Per approfondire questa sintesi della testimonianza di vita di Gian Franco desidero fare miei e condividere questi pensieri bellissimi che i familiari hanno scritto a suo ricordo nel testo del Rosario pregato nella Chiesa di Errano la sera precedente il commiato da Lui nella Celebrazione Eucaristica: “Una vita di coppia piena e felice”, “L’ Amore per i figli oltre i legami di sangue”, “Una vita spesa in tutti i modi possibili per la Città “, “Ex allievo salesiano di don Bosco è rimasto saldo nella testimonianza della fede cristiana”, “Modello di amore, sacrificio e dedizione”.

Grazie carissimo Gianfranco per il dono e la testimonianza cristiana che sei stato anche per me.

Italo Castellani, già vescovo di Faenza-Modigliana