La Coldiretti Ravenna lancia l’allarme sul miele Made in Italy, sempre più minacciato da importazioni estere a basso costo e da casi di adulterazione. Tra i prodotti sequestrati, anche miele proveniente da Cina e Vietnam.
Importazioni in aumento e concorrenza sleale
Dopo un 2024 che ha già visto arrivare circa 25 milioni di chili di miele dall’estero, in aumento del 16% rispetto all’anno precedente, è importante tenere alta la guardia contro il rischio frodi, per tutelare la salute dei cittadini e l’attività dei produttori italiani, peraltro alle prese con gli effetti del clima e l’aumento dei costi.
È quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Istat, esprimendo soddisfazione per l’operazione della Guardia di Finanza di Vicenza che ha portato al sequestro di oltre 22 mila chili di miele adulterato o contraffatto proveniente da diversi Stati europei ed extraeuropei, tra cui Romania, Ungheria, Turchia, Cina e Vietnam.
Il commento degli apicoltori
“Il problema è che il prodotto straniero arriva a prezzi stracciati, spesso con l’obiettivo di mettere all’angolo – afferma Max Fabbri, apicoltore faentino già premiato nella fiera di settore Apimell per la categoria ‘millefiori Nord Italia’ – noi apicoltori italiani, esercitando una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello tricolore e inquinando un mercato già in sofferenza con miele di bassissima qualità e come dimostrato anche dal recente sequestro, persino adulterato o contraffatto”.
Come scegliere miele di qualità
Secondo Luca Paganini, apicoltore Coldiretti di Brisighella, i consumatori possono difendersi prestando attenzione all’origine riportata sull’etichetta o acquistando direttamente dai produttori locali, come nei mercati di Campagna Amica.
In quello di Ravenna (in via Canalazzo 59) ad esempio, il consumatore trova solo miele romagnolo proveniente dalle colline faentine che può essere acquistato in piena trasparenza direttamente dalle mani dell’apicoltore.
Regole più chiare per le etichette
Un importante supporto arriva dalla nuova Direttiva Breakfast dell’Unione Europea, che obbliga i produttori a indicare chiaramente il Paese d’origine sulle confezioni di miele, e ha avviato un processo per la creazione di un sistema di tracciabilità del prodotto.
Le diciture previste sono:
“Italia” è la dicitura che deve obbligatoriamente apparire sulle confezioni di miele prodotto esclusivamente in Italia;
“miscela di mieli originari della Ue” se il miele proviene da diversi Paesi dell’Unione Europea;
“miscela di mieli non originari della Ue” o “originari e non originari della Ue” se invece il miele proviene da Paesi extra Ue, con i nomi dei Paesi indicati; nel caso di una miscela che comprende sia mieli provenienti dalla Ue che da Paesi non Ue, dovrà essere scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, sempre con l’indicazione dei Paesi di origine.
La biodiversità italiana
In Italia, secondo la Coldiretti, il consumo di miele si attesta a circa mezzo chilo pro capite all’anno, un dato inferiore alla media europea di 600 grammi, come evidenziato dal Centro Studi Divulga.
Tuttavia, l’Italia eccelle in biodiversità, con oltre 60 varietà di miele, tra cui molte Dop oltre a mieli speciali in barrique o aromatizzati, come quelli di tiglio, agrumi, eucalipto e acacia.