Ieri è stato celebrato a Fognano il funerale per suor Maria Bernardetta, conosciuta come suor “Berny”, una delle religiose del convento Emiliani. Aveva 83 anni ed è deceduta a causa delle complicanze da un’ictus. Nata nel 1941 al casetto di Vespignano, vicino Zattaglia, proseguì gli studi elementari all’istituto Emiliani di Fognano, poi entrò in convento a 14 anni, prendendo i voti a 21. Molto nota sul territorio per la sua attività di educatrice, per anni ha lavorato nell’asilo di Fognano e alla scuola d’Infanzia di Reda: qui ha incontrato generazioni di bambini dal 1975 al 1997. “Una famiglia numerosa quella da cui suor Maria parte giovanissima da Zattaglia per entrare nella famiglia religiosa delle suore del Santissimo Sacramento di Fognano – ricorda don Mirko Santandrea, per anni parroco a Fognano, nella sua omelia -, e si allarga a tante ragazze che condividono con lei la formazione per l’educazione dei più piccoli e poi a tanti bambini e bambine, famiglie che a Fognano e a Reda hanno potuto contare sulla sua dedizione quotidiana, fra questi oggi anche due preti (monsignor Stefano Mazzotti e don Filippo Rosetti) con a cuore l’universalità della missione della chiesa”.
“Di questa famiglia numerosa – aggiunge don Mirko – alcuni siamo radunati qui in chiesa, di età e provenienze diverse, molti molti di più si uniscono in una memoria grata dove il bene seminato in una vita di dedizione ci unisce in un corale rendimento di grazie. Le letture del giorno ci hanno ricordato che l’amore (di Dio) ci precede sempre e così diventiamo capaci di amare e portare frutti di amore. Questa è da sempre una chiave dell’educare e, vedere una chiesa gremita, oltre che dei tanti familiari, anche dei tanti bambini, oggi adolescenti, giovani, adulti che hanno un debito di riconoscenza per suor Bernardetta colpisce, soprattutto vedere nella commozione dei loro occhi l’autenticità di una relazione educativa che ha seminato nei cuori”.
“Il Vangelo poi in questi giorni dopo l’Epifania – continua don Mirko – mostra la manifestazione della bontà e della cura di Dio nella moltiplicazione dei pani e dei pesci: quante volte ci è capitato di incontrare Bernardetta nel paziente lavoro della cucina, anche quando le forze ormai rendevano tutto più lento, gli spostamenti soprattutto. Passano di mano in mano i pani condivisi e affidati alle mani del Signore e dalle sue attraverso gli apostoli e discepoli verso tutti. Passano di mano in mano i pani di una carità che diventa educativa nel contagio di uno stile di cura. L’ultima eucaristia di suor Bernardetta ci porta al cuore e al centro di questa casa dove, quando ancora c’erano la scuola materna e il doposcuola, i bambini e i ragazzi imparavano dal suo modo di pregare, di venire in chiesa qual è il vero tesoro e la sorgente della missione vissuta da lei insieme alle sorelle”.
“Con gratitudine in quest’ultima eucaristia – conclude don Santandrea – ci uniamo all’offerta che è stata la vita di Bernardetta unita a quella di Gesù, consapevoli che quanto è stato seminato in noi non conosce più i confini e le porte di questa casa e di questa chiesa e profuma di eternità”.
Altri ricordi
“Grazie per esserti presa cura di generazioni di bimbi di Fognano e non solo – scrive Tiziana Bertelli -, per averci insegnato l’amore, grazie per l’affetto che ci hai donato sempre! I bimbi più timidi, più paurosi trovavano un porto sicuro tra le tue braccia. Ti voglio ricordare durante l’alluvione al tavolo delle verdure, sempre al lavoro, sul tuo deambulatore, tu che volevi aiutare le persone meno fortunate che erano in convento, con questa foto che ha anche partecipato ad un concorso fotografico e tu che dicevi ma non sono venuta bene! Grazie di tutto”.
Foto: Tiziana Bertelli