Prenderà il via sabato 18 la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, un’occasione importante per conoscersi e costruire relazioni. Abbiamo incontrato Tommaso De Leo 37 anni appena e neo pastore della Chiesa Evangelica apostolica di Faenza che si trova in via Piero della Francesca e che raccoglie un centinaio di fedeli di diverse nazionalità. Nato a Napoli nel 1987, De Leo vive però a Faenza da quando aveva quattro anni dove vive tutt’ora. Sposato con Magdalena, ha un figlio, Davide e lavora come manutentore elettromeccanico per una multinazionale che si occupa di manutenzione ai distributori di carburanti. A giugno dello scorso anno è stato ordinato pastore e da settembre è responsabile della chiesa Apostolica di Faenza.
Intervista a Tommaso De Leo, pastore della Chiesa Evangelica
De Leo, ci aiuti a conoscere la chiesa evangelica
La nostra chiesa fa parte della “Chiesa Apostolica in Italia”, un movimento missionario internazionale, della famiglia evangelica, nato nei risvegli pentecostali della prima metà del Ventesimo secolo. Non seguiamo un’altra religione, ma semplicemente siamo cristiani. Crediamo in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e nella Chiesa del Signore, unica, santa e indivisibile, la quale superando barriere di nome, lingua o razza raccoglie tutti coloro che hanno fondato la loro fede solo sulla salvezza tramite il sacrificio di Gesù sulla croce e sull’insegnamento della immutabile Parola di Dio, la Bibbia. Siamo convinti che, come cristiani, la nostra vita deve rendere buona testimonianza al nome che portiamo, mettendo in pratica gli insegnamenti di Gesù che troviamo nei Vangeli. Poi, siamo evangelici. La parola “Vangelo” vuol dire “Buona notizia”; Gesù è il Figlio di Dio, venuto su questa nostra terra per darci “una nuova vita”, la possibilità cioè di ricominciare un rapporto con Dio nostro Padre che noi, come il figliol prodigo, avevamo perso a causa dei nostri peccati. C’è un nuovo inizio in Cristo, che è l’unica via per ritornare al Padre. Inoltre siamo famiglia, avendo tutti, per la fede in Gesù, lo stesso Padre, Dio. Amiamo chiamarci fratelli e sorelle: nelle nostre chiese si respira quel senso di famiglia allargata nella quale condividiamo la fede, le gioie, ma anche ci aiutiamo nelle difficoltà della vita.
Come sono articolati i servizi?
Gli incontri della chiesa sono il lunedì sera – incontro di preghiera, mercoledì sera – incontro di studio biblico e domenica mattina – Culto di celebrazione. La chiesa offre un servizio di scuola domenicale l’equivalente del catechismo della chiesa cattolica, ha un gruppo adolescenti, un gruppo giovani ed un gruppo delle donne che si riuniscono regolarmente. Inoltre c’è un gruppo di intercessione che ogni giovedì si riunisce per pregare sui vari bisogni e progetti. La chiesa inoltre opera nel sociale attraverso la fondazione Apostolica ETS, forniamo beni di prima necessità a persone e famiglie bisognose.
Com’è composta la comunità?
E’ molto eterogenea perché riunisce insieme, senza discriminazioni, tutti coloro che hanno fede nel Signore Gesù. Sono diverse le nazionalità e le culture presenti ed è straordinario notare come la fede nel Signore Gesù riesca a fare convivere pacificamente tutta questa diversità. Al momento circa il 30% dei membri sono stranieri provenienti non solo da diverse nazioni, ma anche da diversi continenti.
Per quanto riguarda il culto, quali sono le principali differenze con il cattolicesimo e quali invece le cose in comune?
I culti sono molti diversi nella forma, ma anche nella sostanza. La Bibbia racchiude il nostro credo e siccome per la Bibbia l’unica persona che deve essere celebrata ed adorata è Dio, unico e trino; noi dedichiamo il culto solo a Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo. Ogni momento del culto, dal canto, alla preghiera, dalla predicazione delle scritture alle testimonianze, è preparato per dare gloria solo a Dio. I canti vengono suonati live da un gruppo musicale (voci, chitarra, piano, basso, batteria) composto da credenti che si dedicano alla lode ed i testi dei canti hanno sempre un contenuto conforme alla scrittura, l’assemblea viene incitata a cantare insieme alla corale per lodare il Signore. Le preghiere che vengono innalzate durante il culto non sono recitate, ma spontanee e nascono da cuori che vogliono ringraziare e lodare il Signore. La predicazione è sempre estrapolata dalla Bibbia, non è necessariamente il pastore a condividere il sermone, ma anche semplici credenti con buona conoscenza della Bibbia e buone abilità oratorie. La predicazione non viene imposta, ma nasce dal cuore del predicatore che ricerca l’argomento giusto in preghiera, nei suoi studi della Bibbia e soprattutto guidato dalla Spirito Santo. Infine le testimonianze condivise, parlano di esperienze che i credenti hanno vissuto durante la settimana ed hanno lo scopo di incoraggiare la fede di altri credenti ed esaltare il Signore. Il culto evangelico è spoglio da qualsiasi rito e preghiera recitata, ma viene vissuto con molta estemporaneità ed incentrato completamente sull’offrire lode a Dio. La durata di un culto domenicale è di circa un’ora e quaranticinque minuti , mentre in settimana la durata e di circa un’ora e un quarto. Se volete scoprire qualcosa di più sui nostri incontri, ci trovate su tutti i social (Facebook, Instagram, TikTok, Youtube) con il nome “Chiesa Apostolica Faenza”.
Come vi state preparando alla settimana di preghiera per l’unità dei cristiani?
Prima di ogni altra cosa attraverso la preghiera dove chiediamo che la benedizione di Dio, che è fondamentale, sia riversata copiosamente su questa iniziativa. Inoltre stiamo preparando al meglio l’incontro che avremo Lunedì 20 Gennaio presso la chiesa Evangelica insieme ai nostri fratelli cattolici. Con la rappresentanza cattolica ci siamo incontrati per stabilire un programma adatto a favorire un prezioso tempo di comunione fraterna, dove evangelici e cattolici troveranno elementi familiari, mentre le novità saranno elementi di arricchimento; sono certo che sarà un tempo speciale.
Quali iniziative servirebbe mettere in campo per favorire una chiesa sempre più aperta ed ecumenica?
Sicuramente la frequenza di questi incontri andrebbe rivista, un solo incontro all’anno non è sufficiente a creare un’apertura più ampia che possa evolvere in una relazione. Si ha sempre paura di quello che non si conosce, ma per conoscersi servono momenti di condivisione frequenti.
Lei è sposato, come riesce a conciliare la famiglia con il servizio come pastore?
Insieme a mia moglie serviamo il Signore Gesù, lei è inserita nel gruppo lode e cura molto bene la parte media della chiesa. Occuparci della chiesa non ci pesa affatto, è il nostro stile di vita. Per quanto riguarda il mio ministero, ritengo che sia un vantaggio essere marito e padre, perché durante la cura pastorale a coppie o famiglie, riesco meglio a capire le dinamiche che si creano ed a fornire un aiuto più efficace. L’aspetto che più penalizzante per il ministero è il mio lavoro secolare. Non è sempre facile lavorare e allo stesso tempo occuparsi del ministero in modo ottimale, a volte manca il tempo, altre le energie, ma con l’aiuto di Dio sono sicuro di poter svolgere un buon lavoro perché il Signore sa come rendere le cose che umanamente sembrano impossibili, possibili.
Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani: il programma delle iniziative
Dal 18 al 25 gennaio 2025 si celebrerà la tradizionale Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, un’occasione speciale per promuovere il dialogo ecumenico e la preghiera condivisa tra le diverse confessioni cristiane. Il tema di quest’anno, tratto dal Vangelo di Giovanni, è “Credi tu questo?” (Gv 11,26), un interrogativo che invita alla fede e all’apertura verso l’altro.
Il programma prevede momenti di preghiera e celebrazioni in diverse chiese della comunità, offrendo un ricco percorso spirituale per i partecipanti. La settimana si aprirà sabato 18 gennaio con la Celebrazione Eucaristica alla chiesa di San Francesco a Faenza, in Piazza San Francesco, alle ore 17.30. Lunedì 20 gennaio sarà la volta della Celebrazione Ecumenica della Parola di Dio, ospitata dalla Chiesa Evangelica Apostolica in via Piero della Francesca alle 20.30. La conclusione del percorso avverrà sabato 25 gennaio, con i Vespri celebrati nella Chiesa Ortodossa Rumena in Piazza San Rocco alle 19.