Il 20 gennaio ricorre il 30esimo anniversario della morte e il centenario della nascita di don Ulderigo Nuvoli, nato a Portico di Romagna nel 1925 e morto a Firenze. Si tratta di uno dei sacerdoti più colti e preparati dell’ex diocesi di Modigliana. Trezogenito di una famiglia operaia, dopo la scuola elementare nel paese natale, il ragazzo Ulderigo fu avviato agli studi nel seminario di Modigliana dall’allora parroco di Portico don Cesare Laghi (1921-1935), in seguito vicario generale di Modigliana, proseguendo gli studi del liceo e della teologia nel seminario di Faenza, fino all’ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Modigliana nel 1948 per imposizione della mani del vescovo Massimiliano Massimiliani. Dopo alcuni anni come vicerettore e insegnante di lettere nel seminario locale, proseguì gli studi a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana, dove si laureò in teologia dogmatica, compagno di studi del piemontese Angelo Sodano (1927-2022), poi cardinale e segretario di Stato di Giovanni Paolo II. A Roma era stato notato per intelligenza e doti dal cardinal Alfredo Ottaviani (1890-1979), che lo voleva suo collaboratore come educatore e formatore dei ragazzi e giovani dell’oratorio di San Pietro. Ma, al termine degli studi teologici alla Gregoriana, don Ulderigo rientrò in diocesi, nominato nel 1952 parroco di Santo Stefano in Montevecchio, un’antica parrocchia nelle campagne di Rocca San Casciano ai confini con Portico, dove svolse il ministero pastorale dalla sua casa di Portico, vivendo con la madre Mariuccia. Essendo state bombardate durante la seconda guerra mondiale chiesa e canonica di Santo Stefano, riuscì a ricostruirle con i danni della guerra e le sue conoscenze a Roma, spostando l’ubicazione più al centro del territorio e lungo la strada comunale che dalla statale 67 porta a Budria. Attualmente chiesa e canonica di Santo Stefano sono usate dalla comunità di Forlimpopoli per usi pastorali e formativi per giovani e non. Durante questi anni, don Nuvoli si laureò anche in lettere all’università di Bologna, insegnando tale materia al liceo classico di Forlì, alle scuole medie di Rocca San Casciano e in quelle di Marradi. Infatti, nel 1973 fu nominato arciprete di Marradi, dove rimase fino al 1991, per ritirarsi a Firenze per motivi di salute (confessore nel Duomo di S. Maria del Fiore), morendo il 20 gennaio 1995. E’ sepolto nel cimitero di Portico, vicino ai suoi famigliari.
Due le caratteristiche di questo prete intelligente e colto: per diversi decenni è stato animatore spirituale dei Gruppi di Padre Pio a livello nazionale e nella sua attività di insegnante ha sempre invogliato i giovani a leggere libri, specialmente gli scrittori francesi, fra cui Mauriac, Bernanos, Gide, Victor Hugo e Baudelaire, insieme ai letterati russi e inglesi.

Quinto Cappelli