Con la conclusione del terzo corso avvenuta nei giorni scorsi salgono ad oltre 80 gli agricoltori proprietari/conduttori di fondi formati da Coldiretti Ravenna al fine di contrastare direttamente la proliferazione della fauna selvatica che devasta campi e frutteti mettendo a repentaglio raccolti, reddito aziendale e ambiente.
Sono 30 gli imprenditori agricoli appena abilitati, come da normativa regionale, al controllo della fauna (in particolare storno, ghiandaia, cornacchia, colombo, colombaccio e nutria) grazie alla formazione promossa da Coldiretti Ravenna.
I corsisti, ora in possesso dell’abilitazione da ‘coadiutori per la gestione dei piani faunistici e di controllo delle specie’, si aggiungono agli altri 50 formati nei precedenti corsi svoltisi nel 2024, un numero destinato ulteriormente a crescere dato che nei prossimi mesi, viste anche le richieste, Coldiretti andrà a promuovere nuove opportunità formative.
Gli agricoltori abilitati hanno completato i vari step formativi alla presenza di esperti in materia faunistico-venatoria e sono ora autorizzati ad affiancare Atc e Polizia provinciale nelle operazioni di auto-difesa e contenimento della fauna selvatica.
“Tutte le opportunità che la normativa offre all’agricoltore per consentirgli di difendere direttamente raccolto, quindi reddito e quindi il proprio futuro aziendale – è il commento del direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – vanno assolutamente colte.
Come Coldiretti, prosegue, abbiamo creduto sin da subito, con spirito pionieristico, nella formazione degli agricoltori-coadiutori, riteniamo infatti che questo sia un altro importante passo avanti per quanto riguarda il controllo della proliferazione della fauna selvatica sul territorio provinciale e quindi anche per la salvaguardia ambientale, economica e sociale del territorio stesso”.
Dopo l’attivazione del piano di controllo e gestione del cinghiale e a seguito dell’introduzione del meccanismo dell’autodifesa da parte degli agricoltori, la formazione all’abilitazione promossa da Coldiretti rende infatti l’imprenditore agricolo una risorsa importante anche a livello sociale nel quadro della più ampia tutela dell’equilibrio faunistico del territorio, con un occhio di riguardo per la difesa delle produzioni e dell’ambiente.