Coldiretti Emilia-Romagna ha rivolto un appello urgente alla Regione per sostenere le aziende agricole delle aree collinari e montane, che rappresentano un patrimonio ambientale e culturale cruciale per il territorio. Le misure richieste mirano a garantire la sopravvivenza di queste realtà e a scongiurare lo spopolamento delle aree interne.

Un patrimonio da preservare: l’agricoltura in collina e montagna

Le aziende agricole situate nelle aree collinari e montane dell’Emilia-Romagna stanno affrontando una crisi senza precedenti.

Il divario di reddito rispetto alle aziende di pianura si è aggravato negli ultimi anni a causa di eventi calamitosi, come frane e dissesti idrogeologici, e dei continui danni provocati dalla fauna selvatica.

Questi territori non sono solo il cuore dell’ambiente e dell’identità della regione, ma svolgono anche un ruolo cruciale nel contrasto all’abbandono del territorio e al dissesto idrogeologico. La presenza dell’agricoltura è essenziale per garantire la resilienza delle comunità locali, preservare la biodiversità e sostenere le produzioni agroalimentari di qualità.

Le proposte di Coldiretti Emilia-Romagna

Per far fronte a questa emergenza, Coldiretti Emilia-Romagna ha avanzato una serie di proposte concrete alla Regione.

«È fondamentale adottare strategie di sostegno economico che permettano a queste imprese di continuare a operare, tutelando il reddito degli agricoltori e garantendo la sostenibilità economica e ambientale», ha dichiarato Marco Allaria Olivieri, direttore di Coldiretti Emilia-Romagna.

Tra le richieste principali:

  • Aumento delle indennità compensative per le aziende situate in zone svantaggiate e montane, con particolare attenzione alle imprese del comparto zootecnico.
  • Incentivi per il ricambio generazionale attraverso un incremento del premio di primo insediamento per i giovani agricoltori, contrastando così l’abbandono dei territori interni.
  • Premialità nelle misure del PSR (Piano di sviluppo rurale) per le aziende agricole delle aree svantaggiate.
  • Incremento delle aliquote di sostegno del PSR per gli investimenti delle aziende zootecniche, in particolare per il benessere animale.
  • Promozione delle produzioni di qualità locali, valorizzando i prodotti del territorio per migliorarne la competitività sui mercati nazionali e internazionali.

L’urgenza di un intervento strutturale

Oltre alle misure economiche, Coldiretti sottolinea l’importanza di interventi infrastrutturali per migliorare la qualità della vita e la competitività delle aziende agricole nelle aree interne. «Serve un piano coordinato che comprenda il miglioramento della viabilità, l’accesso ai servizi digitali e una gestione sostenibile delle risorse idriche», ha aggiunto il Direttore Allaria Olivieri.