Parcheggi selvaggi, pochi posti e necessità di rivedere la mobilità cittadina in chiave sostenibile. Ogni giorno tanti faentini si trova ad affrontare un problema che tocca da vicino la quotidianità: la gestione dei parcheggi nel centro storico. Abbiamo raccolto le testimonianze di Anna e Michele, due giovani residenti, che ci raccontano le criticità vissute e le loro proposte per una mobilità più sostenibile.
Una città senza parcheggi riservati ai residenti
“Io credo che Faenza sia l’unica città della Romagna a non prevedere un piano sosta adeguato per i residenti, che hanno a disposizione pochissimi posti” afferma Anna. “Questo crea enormi difficoltà, soprattutto nelle fasce orarie tra le 18:30 e le 19:30, quando chi lavora torna a casa e trova i parcheggi occupati da chi approfitta della gratuità in quell’orario.” Anna sottolinea l’importanza di un piano organico che non si limiti a soluzioni temporanee o frammentarie. “Servono parcheggi scambiatori efficienti ai margini della città, collegati da navette frequenti. Non basta una navetta che parte ogni tanto dal Parco Bucci o dalle Maioliche. Il trasporto pubblico deve essere affidabile e continuo.”
Parcheggio selvaggio e mancanza di controllo
Michele porta l’attenzione su un altro problema, quello del parcheggio selvaggio serale. “Dopo cena, e in certi punti fin dall’orario aperitivo, in vie come Via Naviglio o Corso Matteotti, il parcheggio diventa un caos. Le auto vengono lasciate ovunque, spesso in modo disordinato, creando disagi ai pedoni e ai ciclisti.” “Abbiamo chiamato i vigili più volte,” continua Michele, “ma ci è stato detto che, dopo cena, le regole sembrano allentarsi. Questo non disincentiva l’uso delle auto, anzi, incoraggia comportamenti scorretti”. “Inoltre, la sosta selvaggia rende ancora più difficile la mobilità di tutti – aggiunge Anna – chi si sposta con una carrozzina o a piedi è costretto a camminare in mezzo alla strada.”
La necessità di un piano che guardi al futuro
Entrambi concordano sull’esigenza di cambiare direzione. “Non serve creare parcheggi multipiano, come annunciato nei mesi scorsi” sostiene Michele. “Dobbiamo puntare su una mobilità sostenibile, chiudendo il centro storico alle auto, come è stato fatto a Ravenna. Lì i negozianti, inizialmente contrari, hanno poi visto i benefici: oggi il centro è vivace e frequentato, anche grazie a un sistema di parcheggi per residenti ben organizzato.” Anna aggiunge: “A Faenza i pochi parcheggi riservati ai residenti sono sottodimensionati e sempre pieni, e spesso non è chiaro chi ne abbia diritto. Serve un piano serio e inclusivo che consideri le esigenze di tutti: residenti, commercianti e visitatori.”