Questo pomeriggio il sindaco di Faenza ha celebrato i primi nati del 2025 consegnando alle famiglie il dono tradizionale della città: l’Impagliata, un simbolo di cura e comunità.
Primo gesto di accoglienza per Alea e Dante
Il 2025 si è aperto a Faenza con una celebrazione speciale per Alea Shehu e Dante Mazzotti, i primi nati dell’anno. Alea Shehu, venuta alla luce il 2 gennaio alle 16.20, è figlia di Anejda Shehu e Arsen Shehu, entrambi di origine albanese e residenti a Faenza. La neonata pesa 3,270 chilogrammi. Il piccolo Dante Mazzotti, nato alle 0.13 del 3 gennaio, pesa 3,060 chilogrammi ed è figlio di Greta Lama e Pierpaolo Mazzotti.
La cerimonia all’ospedale di Faenza
Il sindaco Massimo Isola ha incontrato le famiglie all’Unità Operativa Semplice dell’ospedale, donando loro l’Impagliata, un servizio in ceramica decorato con il tradizionale motivo “a garofano”. Questa usanza, avviata nel 1977 grazie all’allora segretario comunale Alteo Dolcini, rappresenta un messaggio di affetto della città verso le famiglie dei neonati.
Le origini e il significato dell’Impagliata
La tradizione dell’Impagliata risale al XV secolo. Il termine sembra derivare dal “giaciglio di paglia” utilizzato per i neonati. Col tempo, l’oggetto si è trasformato in un simbolo artistico e di design unico della ceramica faentina, comprendendo piatti, ciotole e altri utensili. Anche illustri personalità, come la principessa Maria José di Savoia e Diana Spencer, hanno ricevuto questa creazione.
Un legame tra tradizione e futuro
Durante la cerimonia, il sindaco Isola ha sottolineato come il numero di nascite registrato nel 2024, pur in leggero calo rispetto all’anno precedente, sia indice di continuità e speranza per la comunità. Il gesto simbolico dell’Impagliata è un ulteriore segno del forte legame della città con le sue radici culturali e il futuro delle nuove generazioni.