Crescono i numeri della cassa integrazione in Emilia-Romagna, segnala l’ufficio studi della Uil regionale.
I dati dei primi nove mesi del 2024 (non comprendono il sostegno al reddito artigiano e il fondo somministrati) contano 41,289 milioni di ore autorizzate di ammortizzatori (cassa integrazione e fondi di solidarietà gestiti dall’Inps) in aumento del 53,3% rispetto allo stesso periodo del 2023: valgono il terzo posto per maggior incremento, a livello nazionale. Il 70,3% delle ore riguarda la cassa integrazione ordinaria, di “nuove aziende che subentrano in crisi”.
Guardando alla sola cassa integrazione, le ore autorizzate superano quota 40 milioni, +53,7% sul 2023.
Raffrontando i dati nei prime nove mesi del 2024 con quelli 2023, ad eccezione di Ferrara tutte le province registrano un aumento di cassa integrazione: Bologna con 8.550.272 ore segna +52,8%, Forlì-Cesena con 2.499.220 ore è al +18,9%, Modena con 8.903.374 ore al +49%, Parma con 1.302.555 ore al +73,5%, Ravenna con 3.098.785 ore al+79,6%, Reggio Emilia con 6.921.655 ore al +142%, Rimini con 5.151.279 ore al +81,9%.
“Siamo preoccupati per questi numeri che, contrariamente al racconto di una economia in espansione con crescita dell’occupazione, mostrano un quadro di sofferenza”, evidenzia il segretario regionale Uil Marcello Borghetti.
Oltre all’instabilità a livello mondiale, “la situazione è anche determinata dalla mancanza di politiche industriali che traccino una linea chiara nella direzione dei cambiamenti produttivi in atto con il Green Deal- aggiunge Borghetti- come purtroppo constatiamo in tutta la filiera dell’automotive”.
Il sindacato invoca quindi “misure di alleggerimento fiscale per lavoratori dipendenti e pensionati” nonché “misure mirate alla crescita di occupazione di qualità. Ribadiamo l’urgenza di un confronto con il Governo”
(Fonte DIRE)