La foto che vedete riporta il sorriso sul volto dei tredoziesi e in chi ama la casa di riposo. Il terremoto del 18 settembre dello scorso anno ha fortemente ferito le mura della casa e gettato nel panico un’intera comunità: 23 ospiti su 41 sono stati portati a Faenza nella residenza Il Fontanone. Trascorsi 15 mesi dall’evento siamo lieti di annunciare che una porzione della casa danneggiata è stata ristrutturata e ciò permette di riportare a Tredozio dodici anziani e di riaprire la cucina interna in tempi brevi (Nella foto a lato il refettorio). Questa settimana verranno riposizionati i mobili nella varie camere. Sarebbe fantastico fare ai nostri nonni il regalo di Natale più bello: il ritorno a Tredozio.

Un progetto da 200 mila euro

Un grazie, innanzitutto, agli anziani che sono dovuti andare via, alla loro forza interiore e allo spirito di sacrificio che li ha supportati in questo periodo. Un grazie alle loro famiglie, a tutti gli operatori, alla Cooperativa In Cammino che ci ha accompagnato lungo questo percorso accidentato. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato perché ciò avvenisse: muratori, fabbri, elettricisti, idraulici, rifinitori, tecnici progettisti, addetti alle pulizie e facchini. Un grazie, per l’appoggio ricevuto all’Asl della Romagna, al Distretto Sanitario di Forlì, al vescovo di Faenza-Modigliana, monsignor Mario Toso, all’Asp Faentina e al Comune di Tredozio, ma soprattutto un grosso grazie e un abbraccio vanno a tutti coloro che con le loro offerte in danaro hanno creato la possibilità che questo progetto si potesse realizzare; progetto costato circa 200mila euro.

Prossimo obiettivo: riportare a Tredozio gli ultimi undici anziani

Il prossimo obiettivo è quello di riportare a Tredozio anche gli altri undici anziani che ancora sono a Faenza. Il lavoro da svolgere è molto più oneroso del precedente, ma siamo fiduciosi che non verremo abbandonati. La casa di riposo di Tredozio deve ritornare un fiore meraviglioso e un vanto per la nostra comunità e per la nostra vallata. Il terremoto ci ha messi in ginocchio, in grossa difficoltà, ma questo primo passo verso la normalità ci rende fiduciosi sul futuro. Siamo convinti, più che mai, che con l’aiuto di tutti, istituzioni e cittadini, ne usciremo ancora più forti di prima. La casa di riposo quest’anno ha compiuto 70 anni di vita e di servizio alla comunità ed è, oggi più che mai, un patrimonio di tutti.


Luigi Marchi