L’area faentina più martoriata dall’alluvione sarà oggetto di un progetto pilota di resilienza urbana. Entro il 2027 nascerà in Borgo una zona in grado di far fronte sia alle piogge estreme sia alla calura eccessiva. La parola d’ordine è ‘desigillare’ il territorio, ripetono da mesi come un mantra il vicesindaco Andrea Fabbri insieme agli assessori Luca Ortolani e Massimo Bosi. Acquagreen, questo il nome del progetto che ha preso il via il primo dicembre scorso, ha obiettivi ambiziosi.

Tra il parco Gatti e la palestra Lucchesi un’area ‘permeabile’ e green

conferenza

L’area è quella compresa fra il Parco Gatti e la palestra Lucchesi. Il polmone verde di via Pantoli si trasformerà in un ‘Rain garden’: mantenendo intatti aspetto e funzione, sarà in grado di accogliere, grazie ad un sistema di accumulo sotterraneo e ad una grande cisterna, l’acqua piovana in eccesso, che potrà essere riutilizzata per l’irrigazione di aree verdi e agricole. “Dove c’è un urbanizzato non si può creare una foresta pluviale – spiegano gli amministratori – , ma ci sono soluzioni tecniche per renderlo più permeabile, senza stravolgerlo. L’obiettivo è duplice: evitare che l’acqua si disperda nelle strade o, ancora peggio, intasi le fognature, e creare una riserva per i lunghi periodi di siccità che il cambiamento climatico ci impone”. Non solo: sul tetto della palestra Lucchesi verranno installati pannelli fotovoltaici, collegati a grandi batterie di accumulo che alimenteranno il funzionamento delle pompe dell’acqua in caso di blackout elettrici, che puntualmente si verificano durante le alluvioni. Anche l’area del parcheggio di via Cimatti è coinvolta nel sistema di drenaggio delle acque piovane: è prevista infatti la realizzazione di suoli urbani più permeabili. Infine, saranno potenziati i sensori per i livelli idrometrici dei fiumi. Rileveranno i dati pluviometrici e serviranno sia per rendere più efficace e tempestivo il sistema di allerta meteo, sia per costruire una banca dati per una migliore pianificazione futura.

Un progetto-pilota replicabile in altre aree del territorio

Insomma, se tutto funzionerà a dovere, il progetto per l’area del Borgo, dove vivono oggi circa duemila persone, potrebbe dare sollievo anche ad altre parti della città e del territorio. “Ci siamo aggiudicati il bando europeo, cosa tutt’altro che scontata – spiega il vicesindaco Andrea Fabbri – nel maggio del 2023, che ha segnato l’inizio di diciotto mesi drammatici per la città”. Acquagreen non è però da confondere nè con i Piani Speciali della Struttura commissariale del generale Figliuolo, nè tantomeno con il progetto di messa in sicurezza di via Cimatti, che ha preso il via nelle scorse settimane. “E’ un percorso parallelo – prosegue Fabbri -, di medio e lungo termine. L’obiettivo è riuscire ad adattarci al cambiamento climatico e rendere il nostro territorio più resiliente”. I cittadini saranno chiamati a essere parte attiva del percorso, grazie al Living lab che darà informazioni in tempo reale sullo stato di avanzamento dei lavori, ma parteciperanno anche alla fase decisionale. “Il progetto sarà condiviso con i Rioni e il Comitato Borgo – precisa Luca Ortolani assessore all’Urbanistica – con momenti di lavoro insieme, mirati alla coprogettazione e al coinvolgimento attivo nella riqualificazione dell’area”. Il progetto non riguarda infatti solo infrastrutture, edifici e aree verdi, ma, come precisa Massimo Bosi, assessore alla sicurezza e aree verdi “servirà anche per un monitoraggio dati e lo studio di allerte meteo più efficienti di quelle attuali”.

Acquagreen sarà realizzato entro la fine del 2027

Dei 5,5 milioni totali, oltre la metà (circa 3 milioni) arrivano dall’Unione Europea, mentre il resto è distribuito tra i sette partner locali (Urf, Università di Bologna, IUAV-Università di Venezia, HERAtech S.R.L., CAE San Lazzaro, CON.AMI, Associazione Borgo Durbecco). All’Unione della Romagna Faentina spetta comunque un budget ingente (circa 2,4 milioni di euro). Per quanta riguarda i tempi di realizzazione, bisognerà attendere. Il 2025 servirà infatti per mettere a punto il progetto definitivo, entro i primi mesi del 2026 verrà avviata la gara d’appalto, mentre i lavori dovrebbero concludersi entro la fine del 2027, un tempo che servirà anche per capire se il progetto sarà replicabile.

Barbara Fichera