In occasione dell’80° anniversario della Liberazione di Faenza, la città ha reso omaggio ai caduti con celebrazioni ufficiali, riflessioni sulla memoria storica e un calendario di eventi culturali dedicati alla pace e alla libertà
Il 17 dicembre 1944 Faenza fu liberata dalla 2° divisione neozelandese e dai Gurkha della 43° brigata autostrasportata
Il 17 dicembre 2024 ricorre l’80° Anniversario della Liberazione di Faenza dall’occupazione nazifascista.
Domenica 17 dicembre 1944, infatti, i reparti della 2ª divisione neozelandese, dopo aver attraversato il Lamone sui rottami del ponte di ferro minato dai tedeschi in ritirata, arrivarono in città; nella stessa giornata, da monte, i Gurkha della 43ª brigata autotrasportata, passando da porta Montanara e da porta Imolese, raggiunsero la linea del fronte, all’altezza della ferrovia per Bologna e Brisighella. In quella giornata storica per la città, Faenza venne dichiarata libera.
Dopo l’evento di sabato scorso, con l’omaggio alla lapide dei soldati indiani Sikh caduti e il corteo con in testa il gonfalone della città e la rievocazione, da Porta delle Chiavi a piazza del Popolo, con l’ausilio di figuranti in divisa e mezzi d’epoca, nella mattinata di oggi, martedì 17, si sono tenute le celebrazioni ufficiali.
Dopo la messa celebrata nella chiesa dei Caduti le autorità si sono spostate al Commonwealth War Cemetery per la deposizione della corona d’alloro in memoria dei militari degli eserciti alleati caduti per la Liberazione di Faenza, momento al quale parteciperanno gli studenti dell’I.C. Carchidio-Strocchi.
Massimo Isola: “Ricordare significa conoscere, in un tempo in cui le suggestioni del revisionismo stanno trovando ampi consensi”
“Oggi – ha detto il sindaco di Faenza, Massimo Isola dopo la deposizione della corona- ricorre un anniversario importante che dobbiamo vivere e celebrare, perché ricordare significa conoscere. Abbiamo dedicato queste giornate alla cura della memoria, con un calendario ricco di eventi e momenti di riflessione, in un tempo in cui le suggestioni del revisionismo stanno, purtroppo, trovando ampi consensi.
In quella fredda giornata di inverno, i partigiani, i cittadini che hanno lottato e perso la vita, le forze alleate – soprattutto quelle inglesi – ci hanno fatto un grande regalo: liberare Faenza dalla dittatura fascista iniziata nei primi anni Venti. Il dono più grande, però, è stato avere consegnato la Repubblica e la Costituzione alle generazioni successive. È grazie a loro se, a differenza di quanto avvenuto nel ventennio fascista, l’Italia può vivere in pace e libertà”.
I prossimi appuntamenti culturali per ricordare la Liberazione
Giovedì 19 dicembre, alle ore 21, al Cinema Sarti verrà proiettato il film ‘L’uomo che verrà‘ pellicola del 2009 di Giorgio Diritti.
In sala l’attore protagonista, Claudio Casadio (evento a pagamento al costo del biglietto). Sabato 21, al Museo del Risorgimento e dell’età contemporanea, all’interno di Palazzo Laderchi (corso Garibaldi 2), alle ore 17.30 Floriano Cerini presenta il suo nuovo libro Il Lucherino tornò a cantare, Faenza 1945 (Edizioni tempo al libro – 2024); con l’autore dialogherà lo storico locale Enzo Casadio (iniziativa in collaborazione con l’associazione Museo del Risorgimento).
Nel nuovo volume, Cerini, sullo sfondo di un turbolento ma al tempo stesso speranzoso dopoguerra, racconta le nuove vicende dei protagonisti del precedente libro ‘La casa del roccolo’, uno scenario in cui tutti i sopravvissuti al passaggio del fronte, in campagna e in città, sono alle prese con la ricostruzione e con il difficile ritorno alla convivenza civile.