«Sono riuscita a fare la mediatrice, aiutando gli altri. Questa è la mia vita. Finché Dio vorrà sarà così». Con queste parole Anna conclude il libro sulla sua semplice ma straordinaria vita, scritto da Elio Pezzi pochi anni fa. Incontrando Anna, la prima impressione era quella di una persona fragile, con problemi di salute. Era una donna piccola, con un tremore continuo, il suo “disturbo”, come lo chiamava lei. Conoscendola più a fondo, però, ci si accorgeva che dietro a quella fragilità c’era una forza che colpiva e attraeva; la forza di chi, pur tra tanti imprevisti e difficoltà, vive ogni giorno con una serenità e una gioia inaspettate.
Il germoglio della fede fin da bambina
Fin da piccola, grazie soprattutto alla nonna paterna, cresce dentro lei il germe della fede, la fiducia nella Provvidenza e l’accettazione di questo suo disturbo, che offre a Gesù. «Fa che ti porti ai più lontani, così come sono, con questo mio fisico tremolante» è la preghiera di ringraziamento alla Comunione, che ripeteva ogni giorno. A 17 anni, quasi in risposta a questa preghiera, conosce Aldo, non credente, e si innamorano. Dopo il matrimonio abitano con la famiglia di lui, in grande povertà, ma nonostante la situazione difficile Anna si mette al servizio della suocera malata, con il desiderio di trasmettere loro la sua fede in Dio. Questa spinta a essere di aiuto per le persone bisognose e soprattutto lontane da Dio l’accompagna per tutta la sua vita. Non si sente mai sola, Dio è con lei e le manda gli aiuti di cui ha bisogno per sé e per le persone bisognose che conosce.
L’incontro con il movimento dei Focolari
L’incontro col movimento dei Focolari è per lei un dono speciale, che le fa orientare tutta la sua vita all’unità: unità con Dio e unità con chiunque incontra. Con la spiritualità dei Focolari scopre che Dio è Amore e anche lei intende partecipare a questo amore continuando a fare della sua vita un servizio concreto per chiunque. Comprendendo poi che il culmine dell’amore di Dio si rivela in quel grido di Gesù «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato», Anna abbraccia quel grido nei dolori e nelle difficoltà di ogni giorno. La sua vita è stata lunga, ricca di affetti, ma anche piena di difficoltà davanti alle quali però non si è mai smarrita. Anna ripeteva: “Dio sa il perché di questa prova”, si affidava a Lui, certa del Suo Amore.
Il servizio a Loppiano
Amava cucinare ed era un’ottima cuoca e ha trasformato anche questa sua attitudine in amore concreto, prestandosi al servizio in cucina a Loppiano (cittadella del Movimento dei Focolari vicino a Firenze) in varie occasioni. Preparava ogni sorta di vivande per avere il freezer sempre pieno per i famigliari e per chiunque capitasse a casa sua. Ospitale e generosa, la sua porta era sempre aperta per chi avesse bisogno o desiderasse anche solo essere ascoltato. La cosa più importante per lei era ed è stata fino all’ultimo istante rimanere nella volontà di Dio. Era immersa in Dio, le azioni della sua giornata erano segnate dalla preghiera e dall’offerta a Dio delle sue preoccupazioni. L’abbiamo conosciuta come persona sempre positiva: le sue difficoltà fisiche, il suo “disturbo”, come lo chiamava lei, non le hanno mai tolto la gratitudine per la vita, il sorriso e l’amore verso gli altri. Anche nel rapporto con Aldo ha vissuto concretamente l’essere Amore per lui. Lo ha seguito nella malattia accompagnandolo ovunque dai medici, in macchina con la neve o in treno fino a Milano, senza mai lamentarsi. Lo ha aiutato a ritrovare la fede e a ricostruire il rapporto con Dio. Anna ha trascorso gli ultimi anni della sua vita fra casa di riposo e ricoveri in ospedale, ma ha continuato a diffondere serenità, a incoraggiare medici e infermieri, a ringraziarli per il loro lavoro. Diceva loro: «Voi avete una missione, fate un lavoro sacro». A chi andava a trovarla in ospedale diceva con un gran sorriso: «Sono contenta». Davvero Anna ha vissuto le parole di san Paolo: «Tutto posso in colui che mi dà forza», frase che Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, le aveva consegnato da vivere in modo particolare.
Gabriella Ferretti














