Il progetto “Bike to Work”, nato per incentivare l’uso della bicicletta negli spostamenti casa-lavoro, ha permesso al Comune di Faenza di ottenere un prestigioso riconoscimento europeo. Una nuova tappa nel percorso verso città più sostenibili.
Faenza tra 116 città premiate a livello europeo. “Bike to Work” selezionato come pratica innovativa e replicabile nelle città dell’Unione Europea
Il Comune di Faenza ha ricevuto un prestigioso riconoscimento europeo per il progetto “Bike to Work”, selezionato come “Good Practice” del programma europeo URBACT.
Questa iniziativa si colloca tra le migliori pratiche innovative e replicabili a livello europeo per affrontare le sfide urbane, posizionando Faenza tra le 116 città premiate.
Il progetto Bike to Work, iniziativa promossa dalla Regione Emilia-Romagna e co-finanziata dal Comune di Faenza, rappresenta un esempio virtuoso di politiche locali integrate, che promuovono e valorizzano la mobilità sostenibile per diverse categorie sociali attraverso un approccio partecipativo alla governance.
Nato come incentivo chilometrico per dipendenti di aziende private, il programma prevede il rimborso dei chilometri percorsi in bicicletta, tracciati tramite una app mobile.
L’approccio ludico, con classifiche competitive e un sistema premiante per chi ottiene i migliori risultati, ha contribuito al successo dell’iniziativa.
Con il Bike to Work, gli oltre 1.100 partecipanti hanno effettuato 188.357 viaggi, percorrendo 613.936 km
Prima dell’avvio del progetto, oltre il 50% degli spostamenti quotidiani dei cittadini avveniva in auto privata, mentre solo il 14,6% utilizzava la bicicletta (dati 2020) negli spostamenti casa-lavoro. Con il Bike to Work, gli oltre 1.100 partecipanti hanno effettuato 188.357 viaggi, percorrendo 613.936 km (15 volte la circonferenza terrestre) e risparmiando circa 86.837 kg di CO2.
L’iniziativa ha generato impatti significativi su tre dimensioni. In primo luogo, quello ambientale: con la riduzione dell’uso dell’auto privata sono abbattute considerevolmente le emissioni di gas serra, generando un impatto positivo sull’ambiente e sulla salute dei ciclisti. Il Bike to Work ha inoltre avuto una ricaduta sociale molto ampia: sono stati coinvolti attivamente mobility manager aziendali, associazioni locali e perfino le istituzioni scolastiche grazie al progetto “spin-off” Bike to School.
Ultimo, ma non per importanza, l’impatto economico: per ogni chilometro percorso, i ciclisti ricevevano un rimborso di venti centesimi fino a un massimo di 50 euro al mese.
“Bike to Work” adottato anche dal vicino Comune di Castel Bolognese
Il progetto “Bike to Work” risponde anche all’obiettivo strategico per “un’Europa più connessa potenziando la mobilità”, uno dei pilastri della politica di coesione dell’UE per il periodo 2021-2027.
Grazie alla sua integrazione nei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS) e al Piano Strategico 2030 dell’Unione della Romagna Faentina, il Bike to Work è stato adottato con successo anche dal Comune di Castel Bolognese.
In questo caso, l’iniziativa è stata realizzata con risorse proprie per incentivare la cultura della mobilità sostenibile anche nei Comuni di minori dimensioni: a partire da giugno 2024 i residenti di Castel Bolognese che utilizzano la bicicletta per recarsi al lavoro, anche solo per un tratto parziale, magari in combinazione con altri mezzi, possono guadagnare fino a 50 euro al mese, oltre che in salute e in benessere psico-fisico.
A quasi sei mesi dalla partenza dell’iniziativa risultano attivi 59 lavoratori, che hanno fatto registrare 5.108 viaggi, per un totale di 17.606 km percorsi (con una media di 3,44 km a viaggio), e permesso di risparmiare l’immissione di ben 2.468 kg di Co2 nell’ambiente.
Come effetto positivo della diffusione di queste buone pratiche è sicuramente da evidenziare l’impegno di alcune aziende locali, come Tema Sinergie, che hanno adottato misure interne di incentivazione alla mobilità sostenibile, quali ad esempio l’erogazione di benefit ai propri dipendenti negli spostamenti casa-lavoro (flotta di e-bike aziendali, rimborsi su abbonamenti ai servizi di trasporto pubblici, iniziative interne aggiuntive in parallelo al Bike to Work comunale ecc.).
In cantiere la terza edizione dell’iniziativa, che vuole coinvolgere tutti i comuni della Romagna Faentina
È attualmente in cantiere l’avvio della terza edizione Bike to Work, nata su ulteriore impulso della Regione Emilia-Romagna, che questa volta vuole coinvolgere tutti i Comuni aderenti dell’Unione della Romagna Faentina.
A differenza delle due edizioni precedenti, l’iniziativa che si svolgerà nel biennio 2025-2026 pone maggiore attenzione all’implementazione dei Piani Spostamento Casa Lavoro (PSCL) da parte delle aziende, quali strumenti finalizzati alla riduzione del traffico veicolare privato, che individuano le misure utili a orientare gli spostamenti casa-lavoro dei lavoratori verso forme di mobilità sostenibile, alternative all’uso individuale del veicolo privato a motore termico.
Per poter partecipare al nuovo Bike to Work, sarà infatti necessario presentare il proprio PSCL (gli uffici URF preposti forniranno adeguato supporto alle aziende per la redazione del documento).
Il progetto Bike to Work sarà presentato all’URBACT City Festival
Il riconoscimento di URBACT consentirà al Comune di Faenza di presentare il progetto Bike to Work all’URBACT City Festival, che si terrà ad aprile 2025 a Cracovia, in Polonia.
A questo importante traguardo si aggiunge inoltre il fatto che le città premiate avranno l’opportunità di ottenere un finanziamento per guidare un Transfer Network, ovvero un partenariato finalizzato a trasferire queste buone pratiche in altri contesti urbani europei e ad arricchire il territorio locale con nuove idee e approcci innovativi.
Luca Ortolani (ass.mobilità del Comune di Faenza): “Riconoscimento che dà valore agli sforzi fatti in questi ultimi anni, per promuovere la mobilità sostenibile. Nel 2025 avremo il primo Biciplan del Comune di Faenza”
“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento – spiega l’assessore alla mobilità del Comune di Faenza Luca Ortolani – perché dà valore agli sforzi che negli ultimi anni l’Unione della Romagna Faentina e il Comune di Faenza hanno compiuto per promuovere la mobilità sostenibile, una politica fondamentale per contrastare il cambiamento climatico e migliorare la qualità della vita nei nostri centri urbani.
In quest’ottica, abbiamo avviato alcuni percorsi partecipativi con degli stakeholder locali, come le associazioni coinvolte nella Consulta della Bici, che porteranno nel corso del 2025 alla realizzazione del primo Biciplan innovativo del Comune di Faenza.
Questo strumento sarà essenziale per migliorare e potenziare la ciclabilità del nostro territorio grazie all’individuazione di interventi specifici, in un contesto generale di incentivo e facilitazione e maggiore sicurezza all’utilizzo delle due ruote negli spostamenti urbani.
In parallelo, con il rinnovato piano della sosta, prevediamo nel corso del prossimo anno il rilascio di nuovi servizi digitali che miglioreranno la fruizione del servizio e l’ampliamento del parco di biciclette pubbliche, anche elettriche, a disposizione dei cittadini per il bikesharing.
Stiamo inoltre lavorando per razionalizzare il sistema di trasporto pubblico, rendendolo più adeguato alle esigenze del territorio, e per installare colonnine di ricarica elettrica in gran parte della Romagna Faentina.”