Mettere a frutto testimonianza, creatività e relazioni nel camminare insieme verso la Chiamata che Dio ci rivolge. Mettendo al centro tanto l’esperienza individuale, quanto quella comunitaria. Sarà il Seminario di Faenza a ospitare, sabato 9 novembre dalle 9, il convegno regionale di Pastorale Giovanile Vocazionale dal titolo “Mi ha mandato a te il Signore…” Accompagnati accompagniamo. L’incontro, che sarà aperto dalla preghiera presieduta dal vescovo, monsignor Mario Toso, è rivolto a sacerdoti, consacrati, equipe di pastorale giovanile e vocazionale, educatori, capi scout e insegnanti di religione. «Si è arrivati a questo convegno – spiega l’incaricato diocesano, don Mattia Gallegati – dopo un cammino durato più anni in cui le due consulte regionali, giovanile e vocazionale si sono ritrovate periodicamente confrontandosi sulle sfide del presente».
Il convegno ha l’obiettivo di condividere e fornire esperienze concrete sul tema dell’accompagnamento spirituale, da poter mettere in atto, fin dal giorno dopo, nelle proprie realtà. «Quando parliamo di accompagnamento spirituale – specifica don Gallegati – si tende a pensare solo al colloquio personale, ma la Chiesa accompagna in varie forme, come spiega papa Francesco nell’esortazione apostolica Christus vivit: la predicazione domenicale, la confessione, la stessa vita nella comunità ecclesiale…. Per questo durante il convegno daremo voce a testimonianze di persone che, in vari modi, sono state accompagnate o accompagnano».
Le esperienze di vita comunitaria: dalla Fraternità di Faenza alle Comunità residenziali di Reggio Emilia

A raccontare la propria esperienza all’interno della Fraternità giovani “Sandra Sabattini” di Faenza sarà Martina Tarlazzi. Seguirà poi l’intervento di Umberto Pasqui, professore di Religione che tratterà l’accompagnamento nell’ambito della scuola. E poi don Paolo Crotti, attuale rettore del Seminario di Reggio Emilia, che si focalizzerà sul cammino specifico della Chiamata al sacerdozio. «In precedenza è stato parroco – spiega don Gallegati – per questo sarà interessante capire se, in diversi ruoli, cambia anche l’approccio di accompagnamento nel cammino di fede».
Durante il convegno sarà poi presentato un video-documentario, a cui ha lavorato lo stesso don Gallegati, in cui vengono raccontate esperienze di vita comunitaria di giovani da tutta la Regione. «Siamo stati per esempio a Reggio Emilia, dove grazie alla trentennale storia delle Comunità residenziali c’è un forte coordinamento tra curia e parrocchie nel rivolgere questa proposta a tanti giovani». Non mancano poi testimonianze da Bologna, Forlì, Rimini, Cesena, Faenza stessa. «Sarà possibile ascoltare le testimonianze di giovani ed educatori, e sarà possibile cogliere le specificità di ogni singola realtà, tutte accomunata da una proposta forte di cammino di fede. A caratterizzare queste esperienze, sono anche i luoghi stessi, che in forma indiretta tramandano un particolare modo di fare vita comunitaria». Tra gli aspetti comuni che emergono, il valore dell’accoglienza, della fratellanza e della centralità delle relazioni. «I giovani accolti rimangono sempre stupiti dalla cura e del tempo che viene dedicato a questi aspetti».
Tra i relatori, sarà presente anche padre Roberto Del Riccio, ex assistente nazionale Agesci. «Ci aiuterà a mettere a fuoco il rapporto tra accompagnamento personale e comunitario – spiega don Gallegati -. Sono entrambi polmoni imprescindibili: un accompagnamento solo comunitario rischia di non andare in profondità, mentre uno solo personale manca di una dimensione fondamentale della vita cristiana e rischia di essere dannoso».

Don Gallegati: “Ognuno ha il proprio passo, non bisogna avere solo percorsi standard”
Al centro, però, c’è sempre la persona. «Come ci testimoniano le diverse esperienze di vita comunitaria – conclude don Gallegati -la Chiesa non può limitarsi a fornire proposte standard. Non tutti vanno allo stesso passo e nell’accompagnamento dobbiamo rispettare i tempi dell’altro, in un’ottica che gli scout, per esempio, chiamano progressione personale». Durante il convegno di Faenza saranno anche illustrate le proposte formative degli istituti di scienze religiose su questi temi. Seguiranno poi, nel pomeriggio, i lavori di gruppo e la preghiera finale presieduta dal vescovo delegato monsignor Nicolò Anselmi.
Samuele Marchi