Anche a Ravenna si è celebrata ieri la 74ª Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, istituzionalizzata con D.P.C.M. nel ’98 su richiesta dell’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro). Tre i momenti salienti delle celebrazioni: la deposizione di una corona d’alloro sul monumento dedicato alle vititme sul lavoro in piazza Caduti sul lavoro, una cerimonia civile alla presenza di numerose personalità del mondo istituzionale, e la Messa in suffragio celebrata nella Basilica di San Francesco

Nel suo discorso, Tommaso Papa, presidente di Anmil provinciale, ha ricordato che ogni giorno “ci sono in Italia 3 morti sul lavoro, ai quali però ci si dimentica di aggiungere i circa 5 decessi quotidiani per malattie professionali: numeri che sostanzialmente non cambiano rispetto anche a dieci anni fa. Non fanno parte di queste statistiche gli appartenenti alle forze dell’ordine, le partite IVA e tutti i soggetti non assicurati dall’INAIL. A tutti loro, come alle centinaia di migliaia di persone che ogni anno si infortunano, dovrebbe essere garantita una migliore tutela sia dal punto di vista delle prestazioni economiche sia da quello delle prestazioni sanitarie. Ritengo che si debba, innanzitutto, tornare a parlare con urgenza e concretezza della tutela delle vittime e delle loro famiglie, un tema peraltro ben poco conosciuto se non dagli addetti ai lavori o da quanti ne rimangono coinvolti. Tutela che non è solo economica, ma che riguarda tutti gli aspetti della vita compromessi dall’infortunio“.

Nella provincia di Ravenna, nei primi sette mesi del 2024 sono stati denunciati 4198 infortuni, sul totale complessivo regionale di 45.438, con una variazione del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. E’ la provincia che fa segnare l’aumento più grande. Invariato il numero dei decessi – 5- mentre sono 392, su un totale regionale di 4716, le malattie professionali denunciate: +19,9% rispetto ai primi sette mesi del 2023 (furono 327).

Destano preoccupazione anche i dati delle altre due province romagnole: Forlì-Cesena ha avuto 4.037 infortuni nello stesso periodo: +0,6% con 6 decessi, due in più dell’anno scorso. In aumento anche le malattie professionali denunciate: 861, pari al 21,6% in piùRimini presenta un totale di 3.192 infortuni (+8,7%) con 5 decessi e un +10,8% di malattie professionali denunciate: 276 contro le 249 dell’anno scorso.

“La tutela contro infortuni sul lavoro e malattie professionali è regolata da un Testo Unico del 1965 che appare oggi anacronistico – ha ricordato Papa – e modellato su una società e su un mondo del lavoro profondamente cambiati. Solo una sua complessiva riforma potrebbe contribuire a garantire prestazioni giuste e in grado di restituire dignità e piena integrazione nel mondo del lavoro e nella vita di relazione. Universalità della tutela assicurativa, revisione del sistema di indennizzo, miglioramento delle prestazioni riconosciute ai superstiti, miglioramento della tutela sanitaria e riabilitativa: sono tra i principali criteri direttivi della riforma che l’Anmil vorrebbe vedere realizzata. Per essere concreti e agevolare questo processo abbiamo voluto predisporre un disegno di legge delega”.