Il clima e il modo di piovere sono ormai cambiati, in modo evidente e a dimostrarlo ci sono le devastazioni che le ultime ondate di maltempo hanno lasciato sul territorio regionale, colpito da quattro eventi alluvionali in diciassette mesi.
Con questa riflessione si apre l’appello di Jader Dardi, sindaco di Modigliana, comune fortemente colpito da frane e alluvioni, sia a maggio 2023 che a settembre 2024 e che in questi giorni si è trovato a fronteggiare l’ennesima criticità, con la frana presso la Riva della Pappona a minacciare la Strada Provinciale 20, unico accesso per Modigliana e Tredozio verso Faenza e la pianura
“Non mi interessa aprire nessuna polemica e non è mia intenzione entrare nel merito del dibattito sul cambiamento climatico, prendo semplicemente atto di quello che succede ogni volta che si riversa una quantità d’acqua enorme, concentrata in poche ore, sul nostro territorio.
Si rivedono – commenta con amarezza Dardi – le stesse immagini, la stessa disperazione, la paura e la rabbia e non possiamo continuare ad affrontare questa situazione con regole e procedure “normali”.
Di fronte ad eventi catalogati come catastrofici non possiamo applicare procedure “da tempo di pace” e non affrontare con nuova determinazione e con una rinnovata coesione, la situazione che abbiamo di fronte.
Se la priorità è la ricostruzione, la messa in sicurezza del territorio oggi fragilissimo, prosegue Dardi, non possiamo governare questi processi senza avere una accelerazione nelle risposte da dare, o peggio, limitarsi al gioco dello scaricabarile sulle responsabilità.

“Necessario cambiare passo, fare un salto di qualità per collaborare e fornire risposte efficaci. Chi ha la responsabilità di legiferare deve cambiare le regole, non possiamo affrontare eventi catastrofici con procedure da “tempo di pace”
Quando dico che bisogna cambiare passo, mi riferisco al fatto che tutti i rappresentanti degli enti, delle istituzioni, delle associazioni di impresa, dei sindacati, debbono compiere un salto di qualità nel ricercare unità di intenti, collaborazione, capacità di azione nella risposta. E chi ha la responsabilità di legiferare e il potere di farlo, deve cambiare le regole che possono essere applicate.
A Modigliana fin dalla prima alluvione ho chiamato attorno allo stesso tavolo, oltre ai consiglieri comunali, i rappresentanti delle forze politiche, dei sindacati, delle associazioni di categoria, le ondustrie, i rappresentanti degli enti e delle imprese che operano sul territorio; Provincia, Regione, Struttura del Commissario, Hera, Romagna Acque, Consorzio di Bonifica, per definire tempi e interventi e affrontare insieme e rendere conto dei lavori eseguiti oltre alle problematiche necessarie ad attivare gli interventi di ricostruzione.
Continuerò nella convocazione di questi incontri perché la sicurezza e la ricostruzione del territorio sono un tema che riguarda tutti.
Nell’ultimo incontro del 25 settembre, era presente anche la Sogesid oltre ai rappresentanti della Struttura del Commissario e abbiamo presentato le schede dei 24 interventi che abbiamo trattenuto in capo al Comune di Modigliana, schede pubblicate sul sito del Comune.

“Da mesi i sindaci sono in prima linea, impegnati ad affrontare una situazione difficilissima con risorse insufficienti e in un percorso incerto per ottenere le autorizzazioni necessarie”
Sono mesi che i sindaci e gli amministratori locali sono impegnati ad affrontare in prima persona una situazione difficilissima di devastazione del territorio, con risorse insufficienti e certamente non adeguate ad affrontare una situazione così grave di fronte ad eventi che si ripetono con una frequenza che prima non c’era.
Il 2 e 3 maggio 2023, poi 16 e 17 maggio, il terremoto del settembre 2023, l’alluvione del 18 e 19 settembre 2024, a cui seguono settimane di piogge continue che impregnano il terreno ed alimentano frane e disgregazione del territorio.
Il tutto in un percorso di incertezza per l’ottenimento delle autorizzazioni e sui tempi di risposta nell’impiego delle risorse necessarie alla ricostruzione (per il ponte in località Cà Stronchino ci siamo imbattuti in questa situazione, con mesi di ritardo nelle autorizzazioni) e questo perché non c’è ancora da parte di tutti l’assunzione di responsabilità, per agire tempestivamente e rispondere alla necessità di avere presto un territorio ricostruito e metterci al riparo dalla prossima alluvione che non ha più i tempi secolari come accadeva prima del mutamento climatico.
“Il tratto della “Riva della Pappona” non può essere chiuso, da esso dipende la sopravvivenza di Modigliana e Tredozio”
In questi giorni a Modigliana – continua il primo cittadino – abbiamo affrontato l’emergenza rappresentata dalla frana che nella notte tra sabato e domenica scorsa, ha parzialmente invaso la corsia sulla SP 20 nel tratto della “Riva della Pappona”, una situazione che ha generato rabbia e incertezza nei cittadini sull’efficacia dei lavori eseguiti e sui tempi di esecuzione del cantiere che opera sull’arteria vitale di Modigliana.

L’accesso nel tratto della “Riva della Pappona” non può essere chiuso se non che per tempi brevissimi e limitati. Da esso dipende la sopravvivenza di due comunità che insieme raggiungono 5.500 abitanti ed è per questo che è essenziale e abbiamo chiesto di accelerare sui tempi di esecuzione del cantiere, rivedere la formulazione degli interventi previsti ed è completamente decaduta l’idea di spostare anche se provvisoriamente il percorso stradale.
La rimozione della frana, l’intervento di disgaggio dei detriti in un tratto di parete, oltre alla creazione di un fossato tra la riva e la rete di protezione, hanno permesso la riapertura della strada ma bisogna avviare un intervento straordinario su tutta la parete per rinforzare la tenuta delle reti di protezione.
L’ho chiesto negli incontri che si sono susseguiti fin dalle prime ore di domenica mattina per cui voglio dare atto della collaborazione tra Comuni, Provincia, Impresa e Direzione Lavori e di cui ho sempre tenuto aggiornati i rappresentanti dei Gruppi Consiliari, delle Imprese, oltre alla stessa Prefettura, perché a fianco al tema della sicurezza, c’è quello del lavoro che va salvaguardato.
L’intervento per la ricostruzione della strada SP 20 nel tratto della “Riva della Pappona” non è solo un problema di Modigliana e Tredozio e per la prima volta siamo stati a fianco e presenti in tutti gli incontri, in cui abbiamo coinvolto anche la Provincia di Ravenna, ma è una priorità per chi vive e lavora in questo territorio.
Se occorrono altre risorse bisogna rimodulare gli interventi, utilizzare quelle già disponibili come è stato detto, coinvolgere la struttura del Commissario perché metta a disposizione della Provincia le risorse necessarie ed impegnare le risorse tecniche ad agire con determinazione in questo senso.
“Con le risorse tecniche che abbiamo conclusi quaranta cantieri, per due milioni di euro di lavori portati a compimento”
In questi mesi con le risorse tecniche che abbiamo a disposizione, abbiamo portato a compimento lavori per oltre due milioni in circa 40 cantieri che abbiamo completato e rendicontato, anticipando con risorse in disponibilità di cassa comunale il pagamento delle fatture agli operatori che per mesi hanno lavorato instancabilmente per garantire la sopravvivenza del territorio.
Dopo l’alluvione di settembre ci troviamo di nuovo a fare fronte a diciassette interventi in somma urgenza senza ancora coperture finanziarie e sempre potendo contare solo sulla stessa struttura tecnica del nostro Comune.
E’ giunto il momento di snellire le pratiche burocratiche e di garantire ai nostri cittadini che quelle risorse stanziate possano velocemente tramutarsi in opere che consentano loro di ritrovare fiducia nelle istituzioni e speranza nel futuro.
Questa è la risposta che dobbiamo dare.”