Negli ultimi anni, i tagli ai finanziamenti del settore scolastico sono diventati una questione sempre più preoccupante, sollevando ampie discussioni sul futuro dell’istruzione nel nostro Paese. 

La legge di bilancio, dichiara la segretaria generale CISL Scuola Romagna Maura Consoli, si rivela insufficiente nel garantire le risorse necessarie a sostenere un sistema educativo che, già in difficoltà, rischia di subire un ulteriore deterioramento.

Il taglio di 5.660 posti dell’organico dei docenti e di 2.147 posti del personale Ata, a decorrere dall’anno scolastico 2025/26,  – previsto in manovra – poi rappresenta l’ennesimo colpo letale inferto alla scuola.

Siamo molto preoccupati – prosegue Consoli – per il taglio agli organici della scuola previsto in legge di bilancio perché i continui tagli stanno avendo un impatto diretto sulla qualità dell’istruzione, con potenziali ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento, sulla vigilanza e sicurezza e sulla gestione delle segreterie scolastiche

L’effetto sarà un carico di lavoro insostenibile per il personale già sotto pressione, compromettendo l’intero sistema. 

È ora che la politica comprenda l’importanza di investire nell’istruzione come investimento sul futuro: solo così potremo formare cittadini consapevoli e in grado di affrontare le sfide di domani. 

Non ci fermeremo finché non vedremo la scuola ricevere l’attenzione e le risorse che merita, chiosa la segretaria e faremo sentire la nostra voce in tutte le sedi, con determinazione e responsabilità, perché la scuola pubblica è un bene comune che non può essere sacrificato.

La CISL Scuola si appresta a svolgere, nel corso della discussione sulla manovra per il 2025, un’intensa azione di confronto con le forze politiche e i gruppi parlamentari, in coerenza con quanto sostenuto e richiesto nell’incontro con il ministro dell’istruzione e del merito con un forte coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, con modalità che valgano a far sentire la loro voce in modo forte e costante, senza gravare inutilmente sulle loro retribuzioni con azioni di sciopero intempestive. 

È necessario che la legge di bilancio si prefigga di mettere al centro dell’agenda politica la scuola, considerandola un pilastro fondamentale per il progresso della società.

Non possiamo accettare che la scuola e il suo personale siano vittime di continui tagli e riduzioni di organico – conclude la segretaria generale. Questi interventi rischiano di compromettere irreparabilmente la qualità dell’istruzione e il futuro dei nostri giovani. 

È essenziale che la scuola torni al centro dell’agenda politica con investimenti adeguati e una visione di lungo periodo. Continueremo a lavorare con determinazione, facendo sentire la nostra voce a fianco di lavoratrici e lavoratori, affinché la scuola riceva finalmente le risorse e l’attenzione che merita.”