Sono proseguiti senza sosta, anche questa notte, i lavori di messa in sicurezza del territorio colpito dall’ondata di maltempo di questi giorni.
È stata bloccata la fuoriuscita d’acqua del fiume Idice nella frazione di Selva Malvezzi a Molinella, nel bolognese, così come la falla del fiume Senio che ha interessato i comuni ravennati di Cotignola e Lugo.

Non si fermano gli interventi di ripristino nell’area di Traversara di Bagnacavallo: la rottura del fiume Lamone è stata chiusa nella notte, ma proseguono i lavori sulle arginature e di pulizia nella frazione, pesantemente colpita dall’acqua.

Il numero degli sfollati è dimezzato rispetto all’inizio dell’emergenza: da circa 2.500 ai 1.266 attuali, quasi tutti in assistenza autonoma. Quelli assistiti in palestre e in palazzetti sono 140.
Già iniziate anche le operazioni di smaltimento dei rifiuti, con 7 aree di ammassamento allestite da Hera.

Per domani la Protezione civile e Arpae hanno emesso un avviso di allerta arancione per una parte dell’Emilia-Romagna: non sono previsti fenomeni significativi ma nella pianura bolognese, ravennate e ferrarese resta l’attenzione per frane e in generale per condizioni idrogeologiche fragili dopo le piogge eccezionali dei giorni scorsi.

In mattinata, il Consiglio dei Ministri ha approvato la richiesta dello Stato di emergenza avanzata dalle Regioni Emilia-Romagna e Marche.
Per l’Emilia-Romagna è stato deliberato uno stanziamento di 20 milioni di euro. Lo stato di emergenza riguarda le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e la Regione Marche.

Assieme allo stato di emergenza, che durerà 12 mesi, il Consiglio dei Ministri ha stanziato 20 milioni di euro per fare fronte ai primi interventi urgenti, il soccorso e l’assistenza alla popolazione e il ripristino della funzionalità dei servizi e delle infrastrutture. 

Il provvedimento del Governo è stato annunciato stamattina dalla presidente facente funzioni Irene Priolo, che ha fatto anche il punto sullo stato degli interventi urgenti realizzati in queste ore in Emilia-Romagna.
Nel pomeriggio, Priolo farà una serie di sopralluoghi nelle località di Castrocaro, Brisighella, Modigliana e Casola Valsenio sull’appennino romagnolo.

“Non stiamo perdendo nemmeno un minuto, la priorità resta l’assistenza alle popolazioni colpite.
Voglio ringraziare tutti i volontari e gli operatori delle forze dell’ordine e della Protezione Civile, tra cui tanti provenienti da altre regioni, che come sempre stanno dando una dimostrazione di generosità e professionalità straordinaria, così come tutti i sindaci che stanno reagendo di fronte a questa ennesima avversità- le parole della presidente Priolo-.

Ringrazio il Governo per il primo stanziamento che ci permette di coprire una prima parte di interventi urgenti e di attivare i contributi a favore delle persone colpite direttamente dall’acqua.

In queste ore prosegue la ricognizione degli interventi inderogabili e a seguire inizierà la conta dei danni, che chiuderemo nel più breve tempo possibile.

Ringrazio anche il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, che è stato il primo a chiamarmi per esprimere solidarietà alla nostra Regione e a offrirmi aiuto e collaborazione”.

priolo e nicolini in conferenza stampa

Gli interventi conclusi e in corso

Nel bolognese, a Budrio si sono concluse le prime operazioni sull’Idice per la chiusura della fuoriuscita di acqua. Avviata una vasta operazione di impermeabilizzazione a seguito della quale si procederà a ricostruire gli argini in quota.  Si è già cominciato a lavorare con i Consorzi per liberare la campagna, mentre gli interventi del volontariato si concentreranno a Budrio per la pulizia di strade e abitazioni con i gestori dei servizi. I Consorzi di bonifica saranno attivi per interventi nelle campagne allagate. Inoltre, stanotte è stata fermata anche l’esondazione del torrente Quaderna, da questo momento si procederà alla progressiva ricostruzione dell’argine per una lunghezza di circa 10/15 metri.

Nel ravennate, la fuoriuscita di acqua a Cotignola e Lugo è terminata.
Il cantiere è in attività, nella riva destra idraulica per la pulizia di un pozzo. Nelle prossime ore inizieranno i lavori di pulizia e sgombero a cura di volontariato e gestori delle aziende di servizi.

A Traversara di Bagnacavallo, già in attività il cantiere nei pressi della fuoriuscita dell’acqua. L’area del cantiere sarà interdetta alle persone per ragioni di sicurezza.
All’ospedale di Lugo domani è previsto il rientro dei pazienti evacuati nei giorni scorsi.  

Infine nel forlivese, è ormai terminata l’attività di pulizia e sgombero dopo due giorni. La fuoriuscita di acqua del Montone era già stata arginata giovedì.

I salvataggi in elicottero

Grazie a 24 voli di recupero, sono state salvate 114 persone, oltre a 4 cani e 5 gatti.

I contingenti del volontariato sono in aumento costante per favorire il rispristino della normalità. Sul territorio sono presenti ancora cinque colonne mobili regionali, con circa 350 persone tra volontari e funzionari.
 A questi si aggiungono le 170 unità delle organizzazioni di volontariatonazionali, oltre ai 400 volontari dell’Emilia-Romagna.

Nei comuni più colpiti sono presenti referenti delle colonne mobili, del Dipartimento, dell’agenzia e delle aziende di servizi per dare supporto all’amministrazione comunale. Presenti anche componenti della colonna mobile regionale per assistenza alla popolazione (allestimento lettini da campo, cucina e ristorazione) e per il supporto tecnico (ad esempio gestione delle torri faro). Avviata sul territorio anche l’assistenza agli animali negli allevamenti, in capo alla sanità regionale.

Presenti circa 16 unità tra psicologi e assistenti sociali. Da inizio emergenza hanno operato 960 volontari della Regione e 830 delle colonne mobili regionali e organizzazioni nazionali.

Monitoraggio delle frane

Fin da mercoledì la situazione dei versanti collinari è sotto strettissima osservazione e sono state allestite 10 squadre grazie alla collaborazione con il Settore Difesa del territorio, gli Uffici Territoriali dell’Agenzia di Protezione Civile, l’Università di Bologna e quella di Modena e Reggio Emilia.

Complessivamente, il quadro restituito dai sopralluoghi restituisce una diffusa criticità dovuta alla pioggia che ha provocato smottamenti dovuti soprattutto a colate di terra scesa dall’appennino, a volte a monte di strade provinciali e comunali, la maggior parte dei quali sono stati di dimensione sufficientemente limitata da poter essere risolti con personale e mezzi locali.

Poche le unità di edifici interessati, gli evacuati coinvolti da questi fenomeni sono 22 tra Loiano, Castel del Rio e Brisighella.

Già rincasate le 10 persone coinvolte a Modigliana.

Il supporto dei Consorzi e il ruolo del Canale Emiliano-Romagnolo

Messe in campo dall’UCC (Unità Coordinamento Consorzi) 27 pompe mobili, di cui 17 già installate e operanti e le restanti in disponibilità. Fin da martedì 17 settembre sono stati fermati gli impianti di sollevamento e da mercoledì il Canale Emiliano-Romagnolo è stato sezionato, con la chiusura di circa 100 paratoie, e messo in sicurezza per evitare che in caso di ingresso di acqua da parte di fiume, questo non portasse acqua in altre zone a valle non alluvionate ma comunque in situazioni di grave criticità.

In zona Cotignola più di un milione di metri cubi di acque provenienti dal Senio sono stati in parte invasati in Cer e in parte scaricati in Savio.
Nel frattempo non è stato interrotto il funzionamento per uso potabile. Attualmente il Cer è in sicurezza non ricevendo più acqua di alluvione e si sta procedendo con lo scarico in Savio per il suo svuotamento.