Per festeggiare l’Assunzione della Madonna, lo scorso 15 agosto si è svolto il pellegrinaggio a piedi al Santuario di Ghiandolino partendo da Riolo Terme. Questo gesto di devozione popolare è stato proposto da Comunione e Liberazione alla Diocesi di Imola e in particolare a tutti coloro che desiderano pregare la Madonna e chiedere a Lei non solo aiuto e protezione, ma anche che interceda per la liberazione dai tanti mali che affliggono il mondo e, soprattutto, per invocare la pace.
La messa in memoria di don Sante Orsani celebrata dal vescovo di Imola
La partecipazione è stata notevole e il numero dei pellegrini ha superato le edizioni precedenti. L’evento ha avuto inizio alle 5.45 nella chiesa parrocchiale di Riolo Terme con la lettura del telegramma e la Benedizione Apostolica di Papa Francesco. La Santa Messa è stata celebrata dal Vescovo di Imola, mons. Giovanni Mosciatti, in memoria di don Sante Orsani, parroco di Borgo Rivola, tornato alla Casa del Padre lo scorso 29 luglio, che 46 anni fa fu all’origine della ripresa di questa antica tradizione della gente della valle del Senio di recarsi al Santuario di Ghiandolino per chiedere grazie alla Madonna. Le offerte raccolte durante la messa sono state devolute per progetti AVSI, per i profughi dall’Ucraina e a favore della Terra Santa. Al termine della messa il Vescovo, a cui gli organizzatori sono veramente grati per tale vicinanza e paternità, ha letto il messaggio e la Supplica alla B.V. Maria Assunta al Cielo per la pace in Terra Santa del Cardinale Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini.
Il numero dei pellegrini ha superato le edizioni precedenti
Alle 7.00 i pellegrini sono partiti per raggiungere il Santuario di Ghiandolino, distante nove chilometri. Attraversando le colline imolesi hanno recitato il rosario per le intenzioni di preghiera inviate nei giorni precedenti agli organizzatori, mentre alcuni sacerdoti si sono resi disponibili per le confessioni. A metà percorso i pellegrini hanno sostato presso l’azienda vinicola Tre Monti dove hanno ascoltato la testimonianza di Marika Plagenzi di Nuovi Orizzonti, presente insieme a molte famiglie del movimento fondato da Chiara Amirante. Nella sua testimonianza Marika ha ripercorso la storia della sua conversione legata al Santuario di Ghiandolino. Da un’adolescenza vissuta nella solitudine e sfociata poi in rabbia, mitigata nel periodo della giovinezza dalla passione per il ciclismo e le corse, fino all’incontro con il primo amore Fabio, anche lui corridore, ma che morirà tragicamente in una corsa. La disperazione di Marika trova conforto nel ritorno alla Madonna venerata al Santuario di Ghiandolino e nella preghiera del rosario, che ricordava recitato dalla nonna e imparato cercandolo su Facebook. Poi l’incontro, dopo un anno, con Marco, il matrimonio e la nascita di un figlio, ma in entrambi cresce la consapevolezza che questa realtà non basta a colmare il loro desiderio di felicità. La richiesta di aiuto alla Madonna e l’incontro con Chiara Amirante le fanno scoprire l’amore di Dio, principio di ogni bellezza. È da tale bellezza che nasce e si realizza il progetto HeArt una casa, un luogo d’incontro e di accoglienza per tutti, un luogo in cui anche la bellezza dell’arte e della creatività possono far guarire chi sente che il suo sguardo si è spento e fa fatica a riconoscere la Bellezza di Dio. Bellezza che si traduce in un amore immenso per ciascuno di noi.
Il pellegrinaggio è poi ripreso e ha raggiunto alle 10.30 il Santuario. Dopo l’omaggio all’immagine della Madonna e il canto Salve Regina, don Valerio Valeri, in occasione del 60^ di sacerdozio, ha raccontato la sua esperienza di sacerdote e di missionario per 40 anni in Africa alla luce del suo incontro con don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, e del desiderio di costruire la pace costruendo la Chiesa. Nella sua testimonianza ha ricordato che l’essenzialità del fatto cristiano è che il cristianesimo non è una dottrina, non sono dei riti, ma è l’incontro con una persona, con la persona di Cristo. È riconoscendoLo e riconoscendoci nel Suo nome che si costruisce la Chiesa. E, come scrive San Paolo nella lettera agli Efesini, “E’ solo Cristo che può abbattere ogni sorta di inimicizia e donarci la sua pace”. Don Valerio ha concluso annotando che anche in Kenya è stato bello constatare come solo la fede cristiana vissuta sia stata in grado di generare una trama di rapporti e di unità tra le persone e creare una vera comunità. Capace di abbattere l’antica inimicizia e ostilità tribale e iniziare una bellissima esperienza di fraternità. Capace anche di mobilitare le persone per costruire una nuova chiesa, opere educative e di carità. È solo costruendo la comunità cristiana che si costruisce la pace perché si costruisce un luogo dove l’altro non è più un tuo nemico, ma tuo fratello e sorella. È un altro sguardo sulla vita! Al termine della testimonianza la benedizione impartita da don Valerio e un canto alla Vergine hanno concluso il pellegrinaggio mariano.
Flavio Babini