Domenica 30 giugno 2024 il Tour de France, durante la seconda tappa, è transitato per la prima volta in terra di Romagna, attraversandola da Cesenatico fino a Imola. Il 12 giugno scorso invece Raphaёl Geminiani, ex-ciclista francese ma di origini lughesi, ha spento ben 99 candeline. Non poteva esserci occasione migliore per la famiglia Mazzotti, imparentata con il grande “Gem”, per festeggiare tale storico traguardo esponendo uno striscione commemorativo sui tornanti del Monticino di Brisighella, salita conosciuta e amata dallo stesso Raphaёl.

Nato in Francia, il ciclista ha sempre mantenuto il legame con la Romagna

gemgiovane

La famiglia Geminiani era originaria di Lugo. Il padre Giovanni (soprannominato Giumej) era stato anche lui ciclista professionista negli anni ‘20 e poi titolare di un negozio di biciclette. A causa di contrasti politici, la famiglia Geminiani, dopo una spedizione punitiva dei miliziani, decise nel 1924 di emigrare a Clermont-Ferrand. Qui Giumej trovò lavoro presso la Michelin e sempre qui nel 1925 nacque Raphaёl. Proprio per questo motivo Le Grand Fusil (come venne poi soprannominato il ciclista) detiene la nazionalità francese ma parla fluentemente in dialetto romagnolo. Nonostante sia sempre vissuto nel’Hexagone, Gem è rimasto molto legato alla Romagna e ai suoi parenti lughesi. Infatti nel 1946 ha scalato in bicicletta l’ancora sterrata e dissestata salita del Monticino assieme al cugino Luigi Mazzotti (detto Gigetto) e all’amico Francesco Baccarini, entrambi precursori del ciclismo lughese e del sodalizio Francesco Baracca.

Gem arrivò 2° al Tour del 1951. Fu amico di Coppi

La carriera di Raphaёl è disseminata di successi e importanti traguardi: al Tour de France del ’51 si posizionò 2° in classifica generale e 1° nella classifica del Gran Premio della Montagna. Nel 1955 si è classificato 3° a La Vuelta e 4° al Giro d’Italia. Nel 1957 per la seconda volta al Giro si è classificato 1° tra gli scalatori e l’anno seguente si è posizionato 3° alla Grande Boucle, nonostante fosse stato ostacolato dai suoi connazionali. Amico e compagno di squadra con Coppi alla Bianchi, partecipò con il piemontese nel dicembre del ’59 ad una competizione sportiva nell’Alto Volta (Africa). Al rientro in patria entrambi ebbero gravi problemi di salute. Tuttavia, mentre in Francia a Raphaёl venne diagnosticata e trattata in tempo la malaria, in Italia, nonostante le telefonate del fratello Angelo ai medici italiani, Fausto moriva il 2 gennaio del ‘60 perché tali raccomandazioni non vennero ascoltate.

Gem, a causa delle conseguenze della malattia, fu costretto ad abbandonare le corse e a intraprendere la carriera di direttore sportivo, guidando così straordinari campioni quali Roger Rivière, Jacques Anquetil, Rudi Altig e Eddy Merckx. Doveroso dunque per la famiglia Mazzotti era omaggiare il grande campione, che ha sempre celebrato le sue origini romagnole, e impedire che le sue gesta venissero dimenticate. Lo striscione infatti, correlato da una scritta stradale recitante Bon Anniversaire 99 Raphael Geminiani “Le Grand Fusil”, domenica scorsa ha avuto successo, destando in molti curiosità e risvegliando in altri la memoria. Lunga vita Raphaёl!

famiglia Mazzotti