L’asticella si alza sempre più. All’inizio erano 33 gradi, poi 35, e ancora il termometro ha continuato ad alzarsi. Al momento in cui scriviamo il picco massimo è stato raggiunto il 12 luglio scorso. Alle ore 14.31 a Faenza si è toccata la punta massima di 39,2 gradi (la più alta finora nel 2024, di poco sotto al picco 2023: ad agosto furono 39,3, mentre nel luglio 2022 si raggiunsero addirittura i 40,5 gradi. Il record fu nell’agosto 2017, con 40,6). Tornando ai giorni nostri, ancora alle ore 17.30 del 12 luglio i gradi erano 37. Non è andata meglio martedì 16 luglio, con punta massima pari a 38.7°C alle ore 14.37, mentre il picco è stato mercoledì con caldo e afa fino a sera. Qualche speranza per la settimana prossima c’è. Come sottolinea Roberto Gentilini dell’Osservatorio Torricelli «vi sono possibilità che parte della prossima settimana sia termicamente più accettabile con valori massimi anche inferiori a 35°C e possibilità di qualche acquazzone entro metà settimana. Sarà probabilmente sempre un po’ più caldo della norma ,ma decisamente più vivibile rispetto alla settimana attuale che stiamo vivendo».
La fine delle giornate torride non è imminente
Ci vorrà quindi ancora un pò di pazienza. Secondo Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti) infatti «quando i centri di anomalia di geopotenziale si dispongono in questo modo, per uscire dal forno l’attesa può diventare molto lunga, in particolare sul versante adriatico». Insomma il refrigerio per ora sembra lontano, anche se, secondo Randi, i valori non sono neppure da record che spetta al luglio 2007, 2012 e 2022 quando si superarono in molte località del nostro territorio i 40°C. «Siamo comunque sopra la norma della seconda decade di luglio di 6/7°C – precisa Randi -, peraltro con umidità relativa assai elevata e con indici di calore quasi ovunque sopra i 40°C». A poco vale la consolazione di un giugno tutto sommato fresco, perché nemmeno lì questo 2024 ha stabilito un record. Secondo il meteorologo, dati alla mano, infatti, il primato spetta al 1956, quando ad Alfonsine si registrarono solo 19 gradi. Intanto conviene correre ai ripari e fare attenzione specialmente a bambini e anziani. I più piccoli infatti sudano meno rispetto agli adulti e hanno una temperatura di base più alta. Per questo l’Ausl raccomanda per loro un’idratazione adeguata, possibilmente con acqua e non con succhi di frutta o bibite gassate o contenenti caffeina, e non troppo fredda. Stesso discorso per gli anziani: cibi leggeri, bere molto e spesso. Quanto all’aria condizionata, meglio non utilizzarla a temperature troppo basse.
I consigli dell’Ausl
Cosa fare: bere molto e spesso (fino a due litri d’acqua al giorno) anche quando non si ha sete; mangiare molta frutta e verdura; fare pasti leggeri; fare bagni o docce con acqua tiepida; consultare il proprio medico prima di assumere integratori di sali minerali, se si assumono farmaci in maniera regolare; pulire i filtri dei condizionatori periodicamente (sono un ricettacolo di polveri e batteri) e regolare la temperatura non troppo bassa rispetto a quella esterna.
Cosa non fare: evitare bibite gassate e contenenti zuccheri, alcolici e caffè; non lasciare mai nessuno, neanche per poco, in macchine parcheggiate al sole; se si avvertono sintomi di colpo di calore chiamare il 118.