Giovedì 18 luglio Emanuele Filiberto di Savoia, 52enne discendente della Casa Reale, è arrivato a Modigliana per inaugurare la ‘Sala prove’ della rinnovata scuola di musica comunale intitolata a Pia Tassinari in via Mercato Vecchio 1.

L’erede di Casa Savoia ha donato 20mila euro al paese delle 7.000 frane causate dalle alluvioni del maggio 2023.

 “Ci tenevo a venire personalmente e ho voluto che la donazione fosse destinata ai giovani perché quando succedono queste tragedie è bello ripartire da un centro di aggregazione destinato a loro” – ha spiegato il principe.

Più tardi in municipio, nella sala del consiglio comunale gremita di persone, il sindaco Jader Dardi lo ha “ringraziato perché nella fase subito successiva all’emergenza arrivò la telefonata di un suo collaboratore che annunciava l’intenzione di aiutare il nostro paese. E la destinazione della somma per l’insonorizzazione della sala prove della scuola di musica è nata dal confronto”.

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Dardi ha regalato a Emanuele Filiberto, i due volumi della ‘Storia di Modigliana’, pubblicazione dell’Accademia degli Incamminati, una ceramica con lo stemma del Comune e un libro sulla vicenda del Baratto che riguarda una casa reale, benché francese: nel 1773 sarebbe avvenuto lo scambio che portò sul trono di Francia Luigi Filippo I, un modiglianese figlio di un carceriere locale, scambiato con la figlia di una nobile francese per assicurare la successione al trono.

Emanuele Filiberto ha scherzosamente commentato “allora queste cose non succedono solo in Casa Savoia!”, suscitando l’applauso del pubblico. Un musicista locale, Maurizio Mortani detto ‘Momo’, ha consegnato al nobile un altro regalo: il mandorlato al cioccolato, dolce tipico di Modigliana.

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Prima dell’inaugurazione, Emanuele Filiberto si è fermato con i suoi collaboratori al Bar Centrale, in piazza Matteotti, per un bagno di folla e ha accettato di stringere la mano a chiunque lo avvicinava per salutarlo, concedendosi a lungo anche per le foto ricordo. Inoltre ha fatto visita alla Calzoleria Giuseppe Valli in piazza Don Minzoni dove erano stati realizzati dei mocassini su misura per lui. 

Roberta Tomba