Il 1° dicembre scorso a Faenza è entrata in vigore un’ordinanza che vieta il consumo di alcolici all’interno di alcune aree verdi cittadine tra cui il Parco Mita, teatro di episodi di spaccio, ubriachezza molesta e risse, segnalati a più riprese da residenti e volontari del centro sociale Casa Mita, impegnati per far rivivere questa area verde. A oltre sette mesi di distanza abbiamo incontrato Anna Foschini, volontaria di Casa Mita, impegnata ogni giorno nelle operazioni di pulizia del parco e nell’organizzazione di tanti eventi. Il centro sociale Casa Mita, in virtù dell’impegno per tenere pulito il parco è stato anche insignito, il 23 giugno scorso, del Premio Ambiente 2024, assegnato dal Rotary Club Faenza.

«Il Parco Mita sede di episodi di spaccio, consumo smodato di alcolici e risse»

mita


«Purtroppo – sottolinea Foschini – l’ordinanza è completamente disattesa, non viene rispettata. Il Parco Mita è ancora sede di episodi di spaccio, addirittura in pieno giorno e all’interno dell’area giochi per bambini, consumo smodato di alcolici, bivacchi notturni e risse. Subito dopo l’entrata in vigore del provvedimento comunale c’è stato un miglioramento ma dopo qualche mese la situazione è nuovamente peggiorata e senza il lavoro di noi volontari il parco sarebbe veramente sporco e degradato». Già, perché ogni mattina Anna si occupa della pulizia del parco, raccogliendo bottiglie e lattine e svuotando i cestini. «Prima dell’ordinanza riempivo sei bidoni di bottiglie di vetro e ora, a distanza di qualche mese dall’entrata in vigore del provvedimento, purtroppo trovo nuovamente molte bottiglie. Ciò che dispiace è che nonostante tutto il nostro impegno il Parco Mita abbia ormai una brutta fama a Faenza e venga associato a spaccio, rifiuti e degrado». Diverse le segnalazioni fatte dai volontari e dal presidente del centro sociale Elmiro Malpezzi a forze dell’ordine e Comune ma senza trovare una soluzione definitiva al problema. «Ci vorrebbero sicuramente più controlli per arginare questi fenomeni di degrado e inoltre – prosegue Foschini – sarebbe importante intervenire anche sotto il profilo educativo. Attraverso figure come assistenti sociali e psicologi bisognerebbe interfacciarsi con queste persone, cercando di responsabilizzarle, spiegargli l’importanza di tenere quantomeno pulito il parco e renderli maggiormente consapevoli delle conseguenze delle loro azioni. Questo però è un lavoro che devono fare le istituzioni, non può essere demandato ai volontari».

Le iniziative

Per cercare di far rivivere il Parco Mita e renderlo attrattivo il centro sociale Casa Mita sta organizzando diverse iniziative, rivolte ad anziani, bambini e famiglie. «Ogni lunedì, giovedì e domenica sera si balla all’aperto e questa è un’iniziativa rivolta prevalentemente a persone anziane. L’ultimo venerdì di ogni mese c’è poi la serata dedicata alla pizza fritta che è molto partecipata. Il 5 luglio scorso abbiamo organizzato, per la prima volta, un’apericena per famiglie e bambini, con buffet, lettura di favole e giochi mentre venerdì 19 abbiamo avuto una cena con menù vegetariano, gratuita per i più piccoli. Un’altra novità è la serata dedicata al burraco, in calendario ogni mercoledì». «Vediamo – conclude Foschini – che se ci sono iniziative le persone partecipano, senza timore anche se il parco in queste occasioni sembra proprio diviso in due: da una parte ci sono tante persone e famiglie, intente a divertirsi e passare una serata in compagnia mentre dall’altra degrado e inciviltà».

Samuele Bondi