Dopo i successi di Pinsìr d’un oman ‘d Serie B e Bon… Bon da gnìt, arriva la terza raccolta degli scritti dialettali di Alfonso Nadiani. Si chiama E’ Re d’j’armande che significa Il re dei rimandati e già il titolo è tutto un programma. Come i precedenti, è edito dalla casa editrice faentina Tempo al Libro. «Si tratta della poesia omonima che parla dei miei insuccessi scolastici – spiega Nadiani – essendo stato più volte rimandato a settembre, come usava dire ai miei tempi. L’idea è sempre del mio editore Mauro Gurioli – precisa – che ha fortemente voluto una terza raccolta dei miei scritti su Facebook». Poi passa a snocciolare i suoi insuccessi scolastici: «esame di seconda e quinta elementare» rigorosamente a settembre, perché all’epoca con quelli che oggi si chiamano debiti scolastici si partiva già dalle elementari. Poi il curriculum subisce un crollo vertiginoso «bocciato il primo anno di medie, rimandato l’anno seguente, in matematica, storia e geografia. In seconda media sono stato rimandato in matematica e perfino (record dei record) in disegno e ginnastica». Andò meglio in terza media, perché fu promosso all’esame, ma solo «grazie ad un sciopero del professore che diede la sufficienza a tutti a patto che non continuassi gli studi. Sul mio libretto infatti scrissero: di intelligenza mediocre, non ha mostrato interesse per nessuna materia, si sconsigliano studi impegnativi!» In realtà di strada nella vita Nadiani ne ha fatta tanta. È stato fondatore, autore, attore e regista della Compagnia dialettale Amici del Teatro di Cassanigo, tuttora attiva. Nel 2017 è stato protagonista della serie Romagna Slang, ideata dall’associazione Schürr di Ravenna, sull’omonima pagina su YouTube, che gli è valso il prestigioso Premio Guidarello nella sezione video, sfondando recentemente il tetto delle 800mila visualizzazioni. Adesso arriva questa terza raccolta di pensieri semiseri. «Come si evince dal sottotitolo La mì zènt, un po’ par ridar e un po’ par pinsè – aggiunge – racconto dei personaggi che ho avuto cari oltre ai miei familiari, poi ci sono pensieri ironici sul nostro vivere attuale e altri di riflessione su temi più seri». Nadiani è tutt’ora attivissimo e viene chiamato un po’ ovunque come ambasciatore del dialetto romagnolo. «Al lettore vorrei comunicare che con in dialetto si può scrivere su tutto – precisa – purché lo faccia una persona che davvero lo parla, lo sogna e lo vive. Diffidate di chi parla solo italiano e poi scrive poesie in dialetto, non sono autentiche. A chi vuole salvare il dialetto dico, che l’unico sistema è parlarlo altrimenti non c’è speranza e resterà una cosa solo per intellettualoidi». E conclude con il suo tradizionale «A t’salut!»

Chi è Alfonso Nadiani

Alfonso Nadiani è nato nel 1955, a Cassanigo di Cotignola dove tutt’ora risiede. Fornaio del paese per cinquant’anni, è stato fondatore, autore, attore e regista della Compagnia dialettale Amici del Teatro di Cassanigo. Nel 2017 è stato protagonista della serie Romagna Slang, sull’omonima pagina di YouTube, vincendo nel 2018, il Premio Guidarello nella sezione video. Dopo la morte del fratello, il poeta e scrittore Giovanni Nadiani, ha iniziato scrivere i suoi pensieri in dialetto, da cui sono scaturite 3 pubblicazioni con Tempo al Libro: Pinsir d’un oman d’ Serie B (esaurito) Bon…Bon.. da gnìt!, E’ Rè di’j’armandé. Da 4 anni scrive la Zirudèla de Lunéri di Smèmbar.

Barbara Fichera