Lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato. Come? Aiutando le api. Costruendo arnie e utilizzando al meglio i loro prodotti: cera e miele. Il reparto scout Valdilamone (ragazze e ragazzi dai 13 ai 16 anni), durante l’uscita di Pasqua del 31 marzo scorso, ha deciso di intraprendere come impresa un autofinanziamento ‘ecosostenibile’. Di cosa si è trattato? I capi reparto hanno chiesto ai ragazzi idee sul sogno che avrebbero voluto realizzare assieme nei mesi successivi. Inizialmente si è pensato a una semplice gita in canoa, con eventuale loro costruzione. A un certo punto però è stata proposta l’idea (all’inizio quasi per scherzo) di fare autofinanziamento utilizzando il miele provando a cimentarsi nel ruolo di apicoltori. Sarebbe stato dunque necessario un affiancamento per conoscere questo mondo che univa l’acquisizione di nuove competenze al rispetto per la natura. L’idea è piaciuta e all’unanimità si è deciso di partire con questa avvincente sfida.

Le attività all’azienda agricola Pieveregina: “Una bella esperienza per aiutare l’ambiente”

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Hanno così coinvolto Carlo Alberto Avanzolini, apicoltore titolare dell’azienda agricola Pieveregina di Brisighella. Con lui, nella sede di via Cavina tra Brisighella e Zattaglia, si sono avventurati alla scoperta del mondo delle api, tra arnie da maneggiare con cura e telaini da costruire. Hanno realizzato candele con la cera e caramelle al miele, arrivando poi a costruito due vere e proprie arnie e delle bug house – casette per sostenere gli insetti impollinatori, fondamentali per la biodiversità -, che saranno installate in luoghi idonei nelle prossime settimane. Alcuni scout, armati di tuta e visiere, assieme a Carlo hanno toccato con mano alcuni lavori tipici dell’apicoltura, come la transumanza, dove le arnie vengono spostate da un campo all’altro seguendo le fioriture. Tutti gli scout hanno apprezzato molto questa attività, che si è prolungata per aprile e maggio ed è stata infine presentata ai genitori del gruppo all’uscita di chiusura delle attività, il 26 maggio scorso, dove c’è stato l’autofinanziamento con i prodotti frutto del lavoro di questi mesi. «È stata una bella esperienza, ottima per aiutare a preservare l’ambiente» ha commentato qualcuno di loro, preferendo questa ad altre imprese che avrebbero puntato di più forse al solo divertimento. Questo dimostra la preoccupazione delle nuove generazioni rispetto al tema dell’ambiente e alla ricerca di un futuro più sostenibile.

“Oggi per portare avanti il mestiere dell’apicoltore bisogna innovare e diversificare”

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Un obiettivo sempre più da raggiungere, come spiega lo stesso Avanzolini. «La situazione del mercato del miele da una decina di anni è in difficoltà – commenta -. Le produzioni scarseggiano e le api non godono di buona salute per tanti fattori, in primis quello climatico.
A questo si aggiunge il fatto che il miele prodotto verrà comunque pagato poco, per cui diversi apicoltori che vendevano all’ingrosso saranno destinati a chiudere». Per gli apicoltori professionisti c’è un’unica soluzione: innovare e diversificare. «Vogliamo continuare a investire in questo lavoro – spiega -, ma per farlo dobbiamo aggiornarci e trovare nuove prospettive a lungo termine. Una di queste è per esempio quella legata alla divulgazione. Ho preso l’abilitazione come fattoria didattica, così da poter svolgere workshop e corsi specialistici. Cerchiamo anche di fare attività con i giovani. Oltre agli scout, quest’anno ho coinvolto alcune classi dell’istituto Persolino di Faenza. È un bel modo per suscitare interesse su un mondo affascinante e importante dal punto di vista ambientale come quello delle api».

Azienda agricola Pieveregina: a breve l’apertura di un laboratorio a Faenza

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Il racconto delle attività di apicoltura viene fatto anche attraverso la pagina Instagram dell’azienda Pieveregina. Da qui anche un altro progetto per avvicinare le persone al mondo delle api su cui Carlo sta lavorando: l’apertura di un laboratorio in centro a Faenza. «Contiamo di inaugurarlo entro la fine dell’anno, e sarà una base per svolgere attività legate alle api con giovani, e non solo, anche in un contesto cittadino».

Chiara Cavina e Samuele Marchi