Una linea autobus che fa discutere: è quella che separa Santa Lucia dal centro di Faenza. Da una parte c’è chi, come il Comune, vede il bicchiere mezzo pieno: dal 2023 è stato implementato il servizio di trasporto pubblico nei mesi scolastici offrendo nuove opportunità a famiglie e residenti. Dall’altra c’è chi vede il bicchiere mezzo vuoto, il comitato dei residenti, che vorrebbe che il servizio fosse ampliato anche nei mesi estivi. Riuscire a trovare un compromesso per il futuro sembra ancora lontano, ma l’obiettivo comune è far sì che entrambe le parti vedano un giorno quel bicchiere mezzo pieno. Ma riavvolgiamo il nastro.
La linea 192 fu inaugurata nel gennaio 2023
La mattina del 9 gennaio 2023 c’era grande festa a Santa Lucia per l’inaugurazione della nuova linea di trasporto pubblico 192 che collegava Santa Lucia al centro di Faenza. Un’iniziativa nata dal basso, grazie al confronto costante tra Amministrazione, residenti e agenzie di trasporto. Fino a quel momento veniva coperto solo il trasporto scolastico, che aveva però un importante impatto economico per le famiglie, copriva solo determinati orari, ed era riservato solo ad alunni e studenti. Dopo la prima sperimentazione di sei mesi e lo stop dei mesi estivi, il servizio è ripreso per l’anno scolastico 2023-24, ma tra i residenti c’è sempre stata la speranza che potesse essere ampliato anche per i mesi estivi. Una speranza, al momento, disattesa, nonostante le promesse iniziali da parte dell’Amministrazione. «Il nostro non vuole essere uno scontro con il Comune – specifica Raffaella Poggiolini, portavoce del quartiere di Santa Lucia -, ma un confronto per risolvere delle criticità e accogliere i diritti alla mobilità di tutti i residenti, specie gli anziani e i più fragili. Ci sentiamo isolati, e ci erano state fatte promesse per quanto riguarda l’implementazione della linea anche per i mesi estivi. Il problema di una frazione come Santa Lucia è che, a differenza di altre realtà come Reda, qui non sono presenti servizi, e se un anziano deve andare a fare la spesa o in farmacia come fa?».
I residenti: “Se la linea non è possibile, vogliamo alternative”
Dopo un lungo periodo di silenzio da parte delle istituzioni, l’incontro tra l’Amministrazione e i componenti del comitato è avvenuto il 27 maggio scorso, alla presenza del nuovo assessore alla Mobilità, Luca Ortolani, dopo le dimissioni negli scorsi mesi di Milena Barzaglia. «Fin dalle prime battute della riunione ci ha detto che l’autobus non si sarebbe fatto e che i numeri minimi per la realizzazione della linea estiva non c’erano – commenta Poggiolini -, noi avevamo fatto delle proposte per aggiustare gli orari di modo da favorire la partecipazione, ma non sono state prese in considerazione». «Noi non chiediamo necessariamente un autobus – conclude -, ma vogliamo che il Comune metta in campo delle soluzioni alternative di trasporto. La pista ciclabile ci è stato detto che è impossibile, così come l’idea di fornirci di bici elettriche. L’ipotesi dell’autobus a chiamata, tramite app, si scontra con l’effettiva possibilità che hanno gli anziani di usare strumenti tecnologici. Non siamo soddisfatti e pretendiamo altre opzioni».
La replica dell’assessore Ortolani
«Come già ampiamente annunciato – precisa l’assessore alla Mobilità, Luca Ortolani – non abbiamo tolto nulla a nessuno. Anzi, la linea 192, inaugurata a inizio 2023 e nata per esigenze scolastiche, è stata trasformata in un vero e proprio trasporto pubblico locale durante l’anno scolastico e cioè da settembre a giugno. Nei mesi estivi, come avvenuto anche l’anno scorso, il servizio è sospeso, perché almeno per ora, non riusciamo ad aumentare le risorse. Al momento i mezzi sono due in due percorsi diversi, addirittura abbiamo chiesto e ottenuto mezzi più grandi per evitare la ressa nelle ore di punta. Devo dire che è stato fatto il possibile per andare incontro alle richieste dei cittadini, tenendo presente che ci sono anche altre frazioni del forese faentino che non beneficiano della stessa opportunità”.
Per il futuro c’è la proposta del bus a chiamata
“C’è poi anche un altro aspetto – aggiunge – in estate l’utenza cala molto e non ha senso far girare dei bus semivuoti. C’è poi la necessità di ottimizzare il servizio perché capita che i bus nelle ore di punta siano molto frequentati, per poi svuotarsi nelle ore di cosiddetta ‘morbida’. L’idea per il futuro è di chiedere al gestore la disponibilità ad un servizio a chiamata, flessibile su orari e percorso. Tutto potrebbe avvenire grazie ad un’app con cui prenotarsi. Una volta raccolte le domande, si costruisce un percorso ad hoc, combinando esigenze, orari e punti di raccolta. Il condizionale è però d’obbligo, perché bisogna verificare se è fattibile e, soprattutto, con quali risorse, che sono da trovare. Per ora il servizio è confermato così com’è: termina il 16 giugno e riprende il 16 settembre».
Samuele Marchi