A Modigliana c’è una grande attenzione per il dialetto, tant’è vero che da oltre un decennio, c’è una vera e propria fucina che produce iniziative d’ogni sorta, dai corsi nelle scuole, al cinema al teatro al giornalismo, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni. L’ Accademia degli Incamminati, da tempo promuove questi progetti. L’ultima gemma prodotta è il film Quand ch’ann’amie gnent (quando non avevamo niente) scritto e diretto da Alberta Tedioli, con esperienza nel settore e membro del Comitato scientifico regionale per la salvaguardia e valorizzazione dei dialetti.
Protagoniste le IVA e VA dell’Istituto comprensivo di Modigliana
Il film è stato prodotto in stretta collaborazione con le maestre Rita Bellini e Michela Fabbri e con le classi IVA e VA dell’ Istituto Comprensivo di Modigliana a cui si sono aggiunti alcuni alunni della VB come comparse. Le riprese e il montaggio sono stati effettuati dal filmaker Leone Guidi. È un film che dura meno di un’ora, recitato in dialetto modiglianese, con 33 attori più una decina di comparse, tutti dai 9 agli 11 anni. È la storia di una grande famiglia contadina delle nostre colline che nel dopoguerra prima si arrabatta per restare a vivere in campagna, poi cede alla fabbrica e ad altre opportunità della modernità. C’è la descrizione di una famiglia con tanti figli, e tante figlie, ognuno coi suoi sogni rivolti alla ricerca di un nuovo benessere. Si intrecciano storie con persone del vicinato rurale e si racconta una vita che sembra preistoria ma riguarda solo qualche decennio fa. Il testo del film oltre al dialetto, ha curato i contenuti rendendoli utili per discussioni sui ruoli, sulle usanze e sui grandi cambiamenti. Insomma un modo diverso per studiare la storia recente. I bambini che hanno recitato, si sono impegnati con entusiasmo, sono riusciti a imparare anche parti molto lunghe e con accenti ottimi. La fonetica del dialetto è molto difficile, o si impara da piccoli come prima lingua o ripeterne i suoni diventa impegnativo. Ma il livello raggiunto è stato superiore alle aspettative. Quindi un lavoro di socialità, di cultura, di contenuti didattici e anche di divertimento per le inedite esperienze. Un lavoro che ha coinvolto bambini stranieri, che con passione hanno recitato nel nostro dialetto. Momenti di integrazione senza paragoni. Nonni e genitori hanno collaborato, ospitando la troupe nelle loro case o poderi disabitati e sostenendo l’iniziativa in ogni modo, specialmente nei momenti critici di difficoltà. L’impegno per tutti è stato tanto, coprendo un intero anno di lavoro, ma il risultato resta una perla da amare e da lasciare in ricordo al paese di Modigliana.