Domenica 30 giugno Faenza vedrà il passaggio del Tour de France, nell’ambito della Cesenatico-Bologna, seconda tappa della Grande Boucle. Il Tour è il terzo evento sportivo più importante al mondo, dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio e il passaggio a Faenza dà prestigio al territorio, ma è anche l’occasione per ricordare che la città è ancora alle prese con le ferite lasciate dall’alluvione dello scorso anno. Proprio per tenere accesi i riflettori i Comitati Borgo e Ponte Romano hanno organizzato una protesta per questa giornata (a cui parteciperà anche il comitato Bassa Italia, ndr). «Avremmo voluto organizzare una pedalata lungo il percorso del Tour, qualche ora prima del passaggio della corsa ciclistica, ma dalla Questura difficilmente arriveranno i permessi – spiega Marcello Arfelli, referente del Comitato Borgo -. Perciò ci raduneremo nella rotonda di piazzale Sercognani, dove manifesteremo la nostra insoddisfazione per le misure prese nel post alluvione».

Arfelli (comitato Borgo): “Vogliamo ribadire al Governo e alle istituzioni che non sta affatto andando tutto bene”

comitato di vicinato borgo

Si prevede un’affluenza di circa 100 persone e tutti indosseranno una maglietta gialla, proprio come quella del leader del Tour de France, con la scritta eloquente Alluvionati arrabbiati e una grafica di impatto, creata da Roberto Marini. «Parteciperanno anche due persone diversamente abili – prosegue Arfelli – e questo ci rende molto contenti e orgogliosi. Ci tengo a sottolineare che sarà una manifestazione pacifica e non intendiamo creare disagi o bloccare il Tour che è un evento che porta benefici al nostro territorio. Vogliamo però ribadire al Governo e alle istituzioni che non sta affatto andando tutto bene, in un contesto che ci dà maggior visibilità».

Le istanze dei comitati nascono «dall’immobilismo – spiega Arfelli – riguardo alla messa in sicurezza del territorio che non è nemmeno cominciata, si è semplicemente ripristinata la situazione pre alluvione e dalla difficoltà a ottenere i giusti ristori». Per quanto riguarda la messa in sicurezza del territorio, c’è molta attesa per il Piano speciale per la ricostruzione, la cui parte progettuale dovrebbe vedere la luce il prossimo 30 giugno. «Tredici mesi per noi alluvionati, che ogni giorno proviamo a risistemare le nostre case e risollevarci, è già una tempistica lunga. Ora ci aspettiamo che, all’interno del piano, siano almeno indicate cinque casse di espansione, da realizzare a monte di Faenza, con tempistiche certe e gli indennizzi corretti ai proprietari dei terreni dove è previsto sorgeranno, evitando gli espropri».

I progetti al parco Gatti e le misure di sicurezza in via Cimatti

ParcoGatti1

Un progetto importante per innalzare la sicurezza idraulica del Borgo è sicuramente la realizzazione di un rilevato in terra battuta lungo la salita di via Cimatti, presentato dal Comitato il 17 luglio scorso. «Questa nostra idea – prosegue Arfelli – è diventata un progetto che l’amministrazione ha fatto proprio e sta sviluppando, con l’obiettivo di realizzare una vera e propria cassa di espansione, con addirittura un sistema di paratie sotto la circonvallazione. È per noi un progetto molto importante, così come con l’amministrazione stiamo dialogando per quanto concerne l’utilizzo plurimo del parco Gatti che, in caso di eventi meteo estremi e localizzati, potrebbe diventare un’area allagabile». Sul tema indennizzi invece, il decreto legge relativo ai beni mobili, che prevede un ristoro fino a un massimo di 6mila euro (3.200 euro per la cucina e 700 euro per ogni vano catastale) ha suscitato «un certo sconcerto e diverse perplessità. Attendiamo – spiega Arfelli – che questo decreto venga declinato in un’ordinanza del commissario Figliuolo, ma ci aspettavamo un importo maggiormente sostanzioso».

Il progetto delle Sentinelle del Lamone

Oltre all’organizzazione della protesta del 30 giugno il Comitato Borgo si sta impegnando in diversi altri progetti «lavorando in maniera disinteressata e apartitica, crediamo molto in quello che facciamo». All’orizzonte ci sono dunque l’analisi dei piani speciali, a partire dal 30 giugno, una serata all’arena estiva del Cinema Europa, tra intrattenimento e cultura, il lancio di un sito web ufficiale mentre è già operativo il progetto relativo alle “Sentinelle del Lamone”, con gruppi di volontari che monitorano il fiume, avvalendosi di droni e macchine fotografiche.

Il Borgo sospende attività di coordinamento con gli altri comitati: “Basta mediazioni livellate verso il basso”

Tutto questo proprio quando il Comitato Borgo ha deciso di sospendere l’attività di coordinamento con gli altri comitati faentini. «Abbiamo preferito essere autonomi per essere più efficaci e non accettare sempre mediazioni livellate verso il basso. I primi pareri discordanti hanno iniziato a emergere in merito al Pug (Piano Urbanistico Generale) della Romagna Faentina quando il nostro Comitato assunse una posizione molto critica e non condivisa dagli altri Comitati, nei confronti dell’approccio adottato dall’amministrazione. Dalle nostre osservazioni si è però aperto un confronto costruttivo che sta portando, grazie anche all’impegno della nostra Eva Cerri, alla stesura di un patto civico tra Comune e cittadini: si tratta di uno dei pochi accordi di questo genere, in Emilia-Romagna. Però – conclude Arfelli -, la protesta del 30 giugno è aperta a tutti e saremmo felici se anche gli appartenenti ad altri Comitati cittadini aderissero».

Samuele Bondi