Giovanni Ravagli è il candidato sindaco della lista Ripartiamo da Tredozio.

Intervista a Giovanni Ravagli

Il borgo è stata particolarmente colpita, non solo dall’alluvione e dalle frane, ma anche dal terremoto. Quali le idee e i progetti per il ripristino del territorio? Quali le politiche per il rilancio dell’economia in un territorio così martoriato?

Per il rilancio di Tredozio è cruciale l’erogazione tempestiva di tutti i contributi statali destinati alla ricostruzione pubblica e privata post alluvione e terremoto. Sarà poi fondamentale progettare e affidare rapidamente alle aziende i lavori necessari per consentire al paese di ripartire. Dal punto di vista dell’economia, dobbiamo sostenere le imprese del territorio, molte delle quali necessitano di spazi per espandersi e mantenere alto il livello di produttività. Inoltre, bisogna tutelare la piccola produzione e distribuzione di prossimità che sono fondamentali per mantenere una buona qualità di vita nel territorio: martedì 4 giugno avremo un incontro con le associazioni di categoria in cui discuteremo della situazione e dei possibili interventi a supporto del tessuto economico.

Su quali punti non vi ha convinto il precedente mandato amministrativo? Perché c’è bisogno di cambiare?

La nostra lista si è concentrata principalmente sui programmi futuri, perciò risponderemo soprattutto alla seconda questione. Tredozio è un paese con delle grosse potenzialità date dal contesto naturale, dalla presenza di imprese che esportano prodotti di qualità in tutto il mondo, e soprattutto dal capitale umano. L’unità dei cittadini è testimoniata dall’attivismo delle tante associazioni presenti e diverse sono le competenze da sfruttare. Bisogna che i cittadini abbiano voce e vengano riconosciuti come soggetti rilevanti, che siano correttamente informati e condividano idee e progetti. C’è bisogno di una amministrazione competente ed efficiente, che riallacci reti e rapporti interistituzionali e che abbia una visione concreta di come sviluppare il territorio.

Quali i progetti che metterà in campo per i giovani e per contrastare lo spopolamento montano? Da dove si può partire?

Tredozio rientra nelle aree interne, caratterizzate da fenomeni di spopolamento e migrazione verso la pianura. Fortunatamente, in gestione associata con altri Comuni, abbiamo ancora presenti servizi essenziali (scuola, presidio sanitario, trasporti, poste) ma è necessario impegnarci affinché possiamo continuare ad usufruirne. Per attirare nuovi nuclei familiari, potremmo utilizzare bandi regionali e nazionali che supportino la creazione di servizi per la prima infanzia e attività di pre e doposcuola. Ascoltando le esigenze evidenziate, abbiamo elaborato progetti di attività extrascolastiche in cooperazione con il Comitato dei genitori e la scuola. I nostri giovani poi hanno scelto di vivere qui per lo stile di vita semplice e a contatto con la natura e per il forte legame di comunità. Noi siamo convinti che siano proprio loro gli agenti del cambiamento! Vogliamo creare per loro opportunità stimolanti, lasciar gestire spazi vuoti da rigenerare con progetti innovativi, aggregativi ed utili per la comunità (es. area co-working, spazi aperti a musica e cinema, laboratori dedicati ad attività culturali e ludiche, spazi di organizzazione di eventi della Pro Loco) Abbiamo poi pensato di avvicinare la comunità alle nuove tecnologie con progetti educativi e di formazione professionale.

Quali invece, se ci sono, quelli per le fasce più deboli della popolazione?

Prioritario è aiutare la Fondazione che gestisce la casa di riposo, tra le prime aziende per numero di addetti in paese, ad oggi parzialmente danneggiata dal terremoto. I residenti over 65 rappresentano una porzione importante di abitanti e vorremmo intercettare i loro bisogni ad esempio creando percorsi di ginnastica cognitiva per garantire il benessere psicofisico e attività ricreative (es. serate culturali con l’Università della Terza Età e gite in cooperazione con il Mutuo Soccorso), organizzare attività intergenerazionali con i più piccoli e incontri di alfabetizzazione digitale. Non dimentichiamo poi i disabili, in particolare i bambini, per i quali vorremmo creare progetti di sostegno allo studio e spazi di gioco dedicati e per i quali vorremmo individuare proposte di inserimento lavorativo protetto e socializzante.

Quali iniziative metterete in campo per promuovere il turismo?

Anche il turismo gioca un ruolo chiave: bisogna puntare sulla valorizzazione del paesaggio e delle attrazioni locali, come il vulcano del Monte Busca e il Lago di Ponte, uno degli ingressi al Parco delle Foreste Casentinesi. È necessario migliorare l’accoglienza e la promozione turistica, rafforzare la rete sentieristica e collaborare attivamente con le varie strutture ricettive presenti sul territorio.

Quali quelle per la valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici?

I nostri progetti prevedono la creazione di mappe tematiche per la promozione di itinerari sportivi, enogastronomici, culturali e naturalistici. Vorremmo poi creare un calendario degli eventi (come il Palio dell’Uovo o la Sagra del Bartolaccio) da poter promuovere tutto l’anno. Vorremmo inoltre supportare la promozione dei piccoli produttori locali continuando ad organizzare mercati tematici periodici.