Dopo mesi di attesa, il 25 maggio scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge relativo ai cosiddetti bonus auto. In tutto il Governo ha stanziato circa un miliardo di euro con l’obiettivo di incentivare l’acquisto di automobili a basso impatto ambientale. Subito esaurite, in fase di click day, le risorse messe a disposizione per l’acquisto di auto elettriche, mentre c’è ancora disponibilità per quanto riguarda le vetture ibride e plug-in. Per comprendere l’impatto di questi incentivi sul settore auto abbiamo incontrato Domenico Palli, titolare del Gruppo Moreno, realtà di punta del comparto automotive, con circa duecentocinquanta tra dipendenti e agenti e dodici sedi in Emilia-Romagna.

Palli, come giudica i bonus introdotti dal governo? Hanno dato una reale spinta al mercato nel settore auto?

No, al momento gli incentivi, così come sono stati strutturati, non hanno rappresentato una svolta. Innanzitutto le risorse per l’acquisto di veicoli elettrici sono esaurite perché le società di noleggio, in maniera del tutto scorretta, hanno fatto incetta di automobili, sfruttando appunto i bonus e così tanti privati non sono riusciti ad accedere agli incentivi. Noi avevamo trenta clienti che avevano pre ordinato un’auto elettrica, con l’auspicio di poter usufruire del bonus, ma purtroppo sono rimasti esclusi. Il giudizio non può essere positivo visto che si tratta di una misura che ha favorito multinazionali, a discapito dei cittadini. Ci sono ancora risorse per quanto riguarda l’acquisto di veicoli ibridi e anche per le auto usate a basso impatto ambientale, ma ci aspettavamo più movimento, il mercato è rimasto abbastanza statico.

Quali possono essere le cause di questo immobilismo?

Questi incentivi sono stati annunciati mesi fa, li aspettavamo per marzo e invece sono arrivati a fine maggio quando tante famiglie stanno programmando le ferie estive. Non si è trattato di una tempistica felice. Inoltre lo scenario politico e soprattutto economico rimane incerto, con i salari che sono invariati, rispetto all’inflazione che invece cresce. Questo è uno scoglio importante per l’acquisto di auto nuove, che hanno prezzi rilevanti. Non dimentichiamo che, in epoca covid, in venti mesi le grandi case costruttrici hanno aumentato i prezzi del 28%: un aumento spropositato, che fa fare più di una riflessione alle famiglie che stanno pensando di cambiare auto.

In Italia le immatricolazioni di veicoli elettrici raggiungono il 4%, contro una media europea del 14%. Da cosa deriva questa diffidenza?

La scarsità di infrastrutture, a partire dalle colonnine di ricarica, frena ancora molto l’acquisto di un’auto elettrica. L’altro fattore che impedisce all’elettrico di prendere piede nel nostro Paese è il prezzo, perché le auto elettriche, anche di dimensioni contenute, hanno ancora un costo rilevante. La svolta potrebbe esserci con le prossime generazioni di veicoli elettrici, molto attese perché puntano ad aumentare l’autonomia di viaggio e ridurre il prezzo. Quando avremo veicoli più accessibili, con un prezzo attorno ai 25mila euro, e maggiormente efficienti allora sono convinto che più persone si convertiranno all’elettrico.

Alla luce di quanto detto, che 2024 si sta prospettando per il Gruppo Moreno?

L’ibrido sta tenendo, ricalcando i numeri del 2023 e la richiesta continua a essere buona soprattutto nelle grandi città, come Bologna, dove il nostro Gruppo conta ben quattro sedi. Sul territorio faentino invece, complice probabilmente anche l’alluvione, c’è tanta richiesta per un usato di buona qualità.

Ecco, durante l’alluvione dello scorso anno sono stati tanti i cittadini che hanno perso la propria auto. Solo a Faenza le auto distrutte sono state migliaia. Come Gruppo Moreno qual è stato il vostro impegno?

Ci siamo subito attivati per il recupero e il ricovero delle auto, in maniera completamente gratuita. Non è stato semplice dal punto di vista logistico e anche economico, perché abbiamo pagato affitti onerosi per i piazzali dove abbiamo collocato le auto recuperate, però lo abbiamo fatto con piacere, per aiutare le persone colpite e dare un segno alla città, in un momento di estrema sofferenza. Tanti cittadini ci hanno ringraziato ma molti purtroppo non si sono potuti permettere di acquistare un’altra auto perché, relativamente agli autoveicoli, non c’è stato alcun tipo di aiuto da parte dello Stato. Sinceramente ci aspettavamo fossero stanziate delle risorse per aiutare i cittadini colpiti, permettendogli di acquistare un’auto, in sostituzione di quella andata distrutta, entro, ad esempio, tre anni dall’evento alluvionale e invece niente, a parte i bandi regionali, non c’è stata la minima attenzione.

Samuele Bondi