Con una nota stampa la capogruppo Pd Giulia Bassani, l’assessora alla Parità di genere Simona Sangiorgi e il segretario Pd Emanuele Tanesini commentano la decisione di Fratelli d’Italia e parte della Lega hanno di bocciare l’ordine del giorno, presentato dal Partito Democratico nel corso del consiglio comunale dello scorso 28 marzo, con l’obiettivo di riequilibrare l’importante divario di genere nella nomenclatura di strade/vie/piazze e giardini e altri luoghi pubblici della città.
“Davvero non se ne capiscono le ragioni, si legge nel comunicato stampa del Pd faentino.
Il testo approvato a maggioranza impegna il sindaco e la giunta a formalizzare la volontà di dedicare le nuove vie, piazze, aree verdi, strutture sportive o educative a personalità femminili, ad oggi non adeguatamente rappresentate nella toponomastica cittadina, anche attraverso una preliminare ricognizione delle aree pubbliche attualmente non intitolate.
Ad oggi, infatti, lo squilibrio – continuano dal Pd – è lampante: la mappatura svolta dall’Associazione “Toponomastica Femminile” ha fatto emergere che nella nostra città gran parte delle vie sono dedicate a uomini, in particolare, solo 19 strade sono intitolate a figure femminili a fronte di 365 vie/piazze intitolate a figure maschili.
Oltretutto di queste 19, solamente 11 sono dedicate a figure non afferenti al mondo religioso.
Il Partito Democratico ritiene che non sia una questione secondaria: anche e soprattutto dai linguaggi simbolici ed espressivi passano i grandi cambiamenti culturali della società. Poter riconoscere figure femminili meritevoli locali e nazionali nelle strade della propria città contribuisce giorno dopo giorno ad instillare consapevolezza nelle generazioni più giovani e non solo che anche per le donne è possibile arrivare a posizioni di leadership e/o contribuire al benessere e al progresso della società.
Il riequilibrio della parità di genere nella toponomastica cittadina è solo uno di tanti strumenti che possono rendere l’uguaglianza davvero effettiva e non sono solo sbandierata a parole.
Dispiace questo esito – concludono dal Pd – perché al di là del tentativo di arrampicarsi sugli specchi, certifica nei fatti il persistere anche tra le forze politiche faentine di pregiudizi non più giustificabili e accettabili.”