Soldatini, cannoni, carri armati, ma anche castelli e fortezze in miniatura. Non sono solo giocattoli, ma l’occasione per ricostruire battaglie epiche ‘da dentro’. È il modellismo militare, che ricostruisce mezzi e soldatini appartenenti alle più disparate nazioni che si sono scontrate in conflitti bellici nel corso dei secoli. Dietro c’è un attento lavoro di studio e recupero di fonti, testimonianze, disegni tecnici e fotografie rare.

Sul tavolo da gioco conflitti epocali, Pasi «così si conosce la storia»

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A Faenza, a palazzo Laderchi, un club di appassionati di wargame storico si riunisce per rivivere epiche battaglie con miniature: si chiamano Gmbs, acronimo che sta per gruppo modellismo battaglie in scala e si ritrovano ogni lunedì e mercoledì dalle 21 in poi. Hanno partecipato a convention internazionali, ottenendo premi tra cui un campionato del mondo e una coppa di Francia. La guerra in questo caso, unisce: le loro battaglie campali, sono opere d’arte, frutto di una meticolosa preparazione e di un lavoro di squadra, nato dall’amicizia e cresciuto negli anni. Sono pronti ad accogliere nuovi giocatori, a insegnare le regole e a trasmettere la passione per questo gioco, che stimola anche a studiare la storia. Il club festeggia quest’anno il 50° anniversario dalla nascita, noi abbiamo incontrato il presidente, Matteo Pasi.

Pasi, come è nato il club?

Un gruppo di cinque amici all’epoca sedicenni, tra cui Aldo Ghetti, frequentavano il circolo I Fiori e decisero di trasformare questa passione in un centro di aggregazione. Nel 1974 nacque il club, inizialmente come sezione del circolo. Dalla fine degli anni ’80 la nostra sede è a palazzo Laderchi. Oggi siamo la terza generazione di appassionati e coltiviamo lo stesso spirito dei fondatori: tutti sono benvenuti.

Come si diventa giocatori?

Alla base c’è un grande interesse per la storia, che passa attraverso il momento ludico. Ci si appassiona alla ricerca perché viene voglia di conoscere e studiare il proprio esercito, per poi riprodurre le simulazioni. Molti di noi arrivano dall’esperienza del palio, oppure ci sono gli appassionati di scherma.

In che cosa consiste la vostra attività?

Ci occupiamo di tre cose. Innanzitutto lo studio della storia, in particolare quella militare, ma non trascuriamo gli aspetti culturali ed economici. Poi la creazione dei modelli e infine il gioco. Qualcuno dei nostri associati predilige l’aspetto ludico, altri quello modellistico. C’è anche chi viene a sbirciare i libri della nostra biblioteca, chi solo per fare due chiacchiere tra amici.

Costruite voi i modellini?

Compriamo i modellini di 15 mm già fatti in materiale grezzo, poi li assembliamo e li dipingiamo facendo prima uno studio sulle uniformi storiche. Una volta erano in piombo, oggi sono realizzati con leghe atossiche. Poi ci sono i plastici, all’interno dei quali vengono ricostruite le battaglie.

Chi frequenta il club?

Ci sono persone di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali. Al momento siamo 25 soci dai 24 ai settant’anni, più una serie di presenze occasionali. Ci sono il medico, l’imprenditore, il professore, il benzinaio: tutti uomini, ma in passato abbiamo avuto anche donne.

E il gioco vero e proprio come funziona?

Assomiglia al gioco degli scacchi e i regolamenti sono complessi, per questo consigliamo di non iniziare prima dei 16 anni, poi bisogna conoscere bene l’inglese. Ci sono tanti regolamenti, che variano in base al periodo storico e al tipo di battaglia: la seconda guerra mondiale è diversa dalla prima guerra di Indipendenza, ad esempio. Anche la durata di una partita può esaurirsi nel corso di una serata, oppure prolungarsi per oltre un mese, dipende dalla battaglia che si riproduce.

Un’alternativa valida alla playstation?

Alla fine degli anni ‘90 abbiamo consapevolmente deciso di non portare i computer in sede e scelto di mantenere il club fuori dal digitale. Ci si vede di persona e si usano le mani. L’unica eccezione è stato il periodo del Covid: lì per forza maggiore abbiamo giocato online.

Quali sono i prossimi appuntamenti in programma?

Si è da poco conclusa la 5^ tappa del Campionato italiano di wargame Il mondo al tempo dei Manfredi 1313 – 1501 a palazzo del Podestà. Un momento importante con 24 eserciti scesi in campo, in rappresentanza di 22 nazioni e 60 battaglie disputate. Prossimo appuntamento a ottobre.


Barbara Fichera