Di seguito riportiamo le parole

Buongiorno a tutti e tutte,

Il 25 aprile 1945 con la Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, grazie al sacrificio e alla lotta di donne e uomini contrari al regime, terminò il ventennio più devastante della nostra storia. In quei venti anni decine di migliaia di italiani furono perseguitati, arrestati, confinati, torturati, deportati e uccisi perchè contrari al fascismo. Sempre a causa del regime fascista decine di migliaia di nostri connazionali furono inviati a invadere Paesi come l’Albania, la Grecia, l’Etiopia, l’ex Jugoslavia, l’ex Unione Sovietica, portando guerre e sofferenze indicibili a quelle popolazioni, compiendo veri e propri genocidi in particolare in Libia e in Etiopia. Tutto questo non lo dobbiamo mai dimenticare.

Libertà e democrazia oggi purtroppo non ci sembrano più valori garantiti: come vediamo tutti i giorni è minata la libertà di movimento dei migranti nel Mediterraneo; come abbiamo visto questo governo vuole attuare un progetto di autonomia differenziata che viola la nostra Costituzione; abbiamo visto tutti quello che è accaduto in RAI in questi giorni (la parola antifascista si può dire nella RAI?); la legge 194 viene oggi messa in discussione dopo le difficili conquiste fatte dai movimenti femministi nel secolo scorso.

Di fronte a persone dichiaratamente fasciste nelle istituzioni, di fronte all’intitolazione di monumenti a gerarchi fascisti come ha fatto qualche anno fa il comune di Affile nei confronti di Rodolfo Graziani, autore di eccidi contro i partigiani e contro le popolazioni civili in Libia e in Etiopia, di fronte ai frequenti cori razzisti negli stadi italiani, di fronte a discriminazioni di genere, è importante scegliere una parte.

Il 25 aprile è la festa della Liberazione dal fascismo, non è una festa generica, è la festa di chi scelse una parte, di diventare partigiani, di chi ha combattuto per la libertà e la democrazia di cui oggi godiamo.

Il 25 aprile è un giorno di memoria viva, di consapevolezza che con il sacrificio dei partigiani è iniziato il riscatto del nostro Paese. Oggi più che mai ricordare le testimonianze di chi ha fatto la resistenza è un’esigenza democratica fondamentale per le nuove generazioni.

Dobbiamo imparare attraverso il dialogo e il confronto ad attrezzarci, studiare e approfondire per essere in grado di smascherare la cultura dell’odio; rifiutare il cinismo e l’indifferenza di chi dipinge la guerra come qualcosa di normale.

Vorrei concludere il mio intervento citando una parte dell’art. 11 della nostra Costituzione:

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Grazie a tutti e tutte per essere qui oggi. Buon 25 aprile! Viva la Resistenza!

Alberto Fuschini, Presidente sezione ANPI Faenza