Il 16 maggio scorso nel Seminario Vescovile di Faenza si è tenuto l’incontro di presentazione della 50esima settimana sociale dei cattolici dal titolo “Al cuore della democrazia”.  L’incontro, organizzato dalla Pastorale Sociale, è stato il frutto di un gruppo di lavoro, creatosi a inizio anno, di giovani e adulti che in diversi momenti si sono incontrati e confrontati sul tema della partecipazione politica. Il confronto è avvenuto attraverso la lettura del Documento preparatorio della settimana sociale, e la messa in luce di questioni, riflessioni e perplessità da parte dei giovani sulle tematiche affrontate. Gli adulti, con le loro esperienze, professionali e non, hanno dato il loro punto di vista. In questo modo si è creata una preziosa occasione di dialogo intergenerazionale su argomenti forse troppo poco affrontati e discussi. Sono anche stati presentati i soggetti che hanno candidato le Buone Pratiche del nostro territorio alla Settimana sociale e che sono state riconosciute dal Comitato scientifico del prossimo ritrovo nazionale.

Riflessioni in vista della 50^ Settimana sociale dei cattolici, in programma a Trieste

Dopo l’intervento iniziale del vescovo monsignor Mario Toso, i relatori si sono fatti voce degli aspetti più interessanti evidenziati durante il confronto con i giovani.

Il primo a intervenire è stato Silvano Bettini (Ucid). Il suo intervento, frutto della sua esperienza manageriale, si è aperto con il tema dell’attuale disaffezione verso la politica. Essa ha visto come tempo emblematico quello degli avvenimenti dei primi anni ’90, fino alla contestazione di Bettino Craxi il 30 aprile 1993, culmine dello scandalo Mani Pulite. L’intervento di Bettini è proseguito con un invito rivolto ai giovani ad avere coraggio di dire la propria appartenenza e ad essere disponibili al cambiamento. Silvano ha concluso l’intervento poi con una riflessione sulla centralità della persona e del fondamentale primato etico-morale in ciò che ogni cristiano vive, e quotidianamente sceglie.

Il secondo intervento è stato curato da Giovanni Alpi, studente di Giurisprudenza e responsabile del settore giovani diocesano di Azione Cattolica. L’intervento ha focalizzato due temi: l’importanza di creare spazi di dialogo/dibattito per i giovani e la fatica dell’approfondimento. Quest’ultima – ha specificato Giovanni – è simile a quella che i presenti all’incontro stanno sperimentando, quella dell’attenzione e del pensiero, di mettere in gioco la propria intelligenza. La presenza degli spazi di dialogo e confronto invece è ciò che mette seriamente alla prova le proprie convinzioni: è nei momenti di ritrovo non digitale, in cui ognuno può capire la solidità del proprio pensiero e sempre più verificarlo alla luce delle tesi contrarie.

Luca Cavallari, è stato il terzo ad intervenire dopo il vescovo. Lui, insegnante e promotore di una lista civica, ha sottolineato per lui l’importanza di aver trovato e aver contribuito a creare un luogo di confronto e condivisione: A Gonfie Vele, scuola di formazione sociale e politica promossa dal vescovo dieci anni fa. Ha sottolineato l’importanza di fare squadra nell’impegno sociale e politico, in quanto la complessità delle sfide è affrontabile solo se, condividendo gli obiettivi, si uniscono le competenze. Formazione, confronto e azione sono componenti essenziali dell’impegno che non vanno sempre ordinate in maniera cronologica-consequenziale, questa la sua esperienza nell’amministrazione di Faventia Sales. Esse si richiamano a vicenda per poter effettivamente rendere fattivo l’impegno sociale e politico.

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Manuela Rontini, consigliera regionale per la Regione Emilia-Romagna, ha evidenziato come ci sia una certa timidezza dei cattolici nella compagine politica regionale e nazionale. Ha affermato l’importanza di accompagnare i giovani cattolici che dimostrano una volontà politica attiva. È essenziale per lei accompagnare questi giovani, aiutandoli a capire quanto la partecipazione attiva nella politica sia importante, almeno tanto quanto il volontariato o la vita nelle associazioni. Se non c’è questo accompagnamento si rischia di esporre i giovani ad una solitudine difficile da sostenere. Manuela ha poi messo in luce un dato sulla partecipazione alle elezioni Europee di inizio giugno: dalle previsioni attuali risulta che la maggioranza degli aventi diritto al voto non conosce l’oggetto di queste elezioni. Ha concluso l’intervento con una provocazione a lei molto cara: la poesia di Bertolt Brecht, L’analfabeta politico.

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Alessandra Scalini, insegnante, ha posto il tema della centralità di Gesù nei luoghi dove decidiamo di trascorrere il nostro tempo. La nostra persona deve portare una Sua luce. È importante che in questi luoghi noi siamo testimoni primariamente della Carità di Cristo, amore incondizionato e motore di ogni nostra azione. La sua vita nel Movimento di Comunione e Liberazione ha fatto sorgere in lei immensa gratitudine per Cristo, e il desiderio di ricambiare il suo amore mettendo in gioco le proprie risorse nel lavoro che tanto la impegna e nel servizio che prosegue con i giovani, specie nel campo della formazione scolastica.

Giovanna Randi, imprenditrice e presidente della Fondazione Marri-S.Umiltà, ha chiuso gli interventi dei laici coinvolti dal vescovo. Le sue parole sono il frutto di una vita impegnata nella conduzione di un’impresa. Ha centrato l’intervento sull’importanza di conoscere sé stessi, in particolare i propri talenti (Mt 25). Essi vanno riconosciuti come dono di Dio e messi a frutto. Datore di lavoro e giovani dipendenti si devono impegnare in questa sfida di riconoscimento del proprio specifico, di ciò che ognuno può mettere in gioco. I ruoli di responsabilità, secondo Giovanna, devono essere ricoperti da chi ha il valore di comprendere i talenti dei propri collaboratori, di valorizzarli, e di metterli in sinergia con l’intero apparato produttivo.

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Nel mese di giugno i giovani coinvolti si sono resi disponibili ad andare nelle parrocchie per presentare alle comunità parrocchiali il Documento preparatorio della Settimana sociale e il lavoro di approfondimento.

Louise Nicolini e Giovanni Alpi