Da Vinicio Capossela a Daniele Silvestri passando per Neri Marcorègrandi artisti nei luoghi dell’alluvione. È il cuore di Romagna in Fiore la rassegna di concerti gratuiti, in mezzo alla natura che aprirà il Ravenna Festival 2024 e che è stata presentata ieri al Palazzo della Provincia Forlì-Cesena. La rassegna è appunto dedicata ai territori alluvionati perché rimanga desta l’attenzione sui tanti problemi che devono essere ancora risolti. Ma sarà anche un modo per conoscere da vicino, in un contatto più ravvicinato, le belle pianure, i pendii, le zone collinari.

Sarsina Abbazia di San Salvatore in Summano copia

Per questo motivo tutti i concerti saranno senza palchi e inizieranno alle 16 tranne il primo che sarà alle 18. Alla presentazione del programma sono intervenuti Enzo Lattuca, presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Michele de Pascale, presidente della Provincia di Ravenna, Antonio De Rosa, sovrintendente del Ravenna Festival, Franco Masotti condirettore artistico di Ravenna Festival, Ciro Costa, presidente di Trail Romagna. In sala erano presenti il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa e quello di Forlì-Cesena Rinaldo Argentieri.

Il presidente Enzo Lattuca ha ringraziato Ravenna Festival che ha voluto coinvolgere i luoghi, anche i più piccoli, che hanno dovuto affrontare il grande  disagio dell’alluvione e che faticano a tornare alla normalità.  “Dopo l’alluvione dello scorso anno, che ha causato vittime e danni, la regione è diventata la Romagna di tutta l’Italia – ha spiegato -. Nelle enormi difficoltà che i nostri concittadini hanno dovuto affrontare, la luce più bella è stata la solidarietà e la vicinanza che abbiamo ricevuto e ci siamo manifestati, concretamente, l’un l’altro. Una vicinanza che Ravenna Festival ha deciso di declinare con questa rassegna, e per questo li ringrazio, consapevole che per molte famiglie e aziende il ritorno alla normalità non è ancora avvenuto”.

È intervenuto il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale confermando l’attenzione che Ravenna Festival ha sempre mostrato verso le tematiche sociali emergenti: “In particolare vogliamo ringraziare la sua fondatrice, Cristina Mazzavillani MutiIl Festival ha sempre toccato i grandi temi del nostro tempo e non si è mai sottratto al dovere, che hanno anche gli artisti, di essere portatori di valori oltre che di competenze, talento ed estro. Quest’anno abbiamo appunto un tema molto rilevante, che ha profondamente ferito la nostra Romagna. E il Festival toccherà tanti dei piccoli comuni che sono stati pesantemente investiti dall’alluvione a maggio dell’anno scorso. È chiaro che quelle comunità aspettano tante risposte, ma siamo convinti che la musica e le parole che il Festival porterà in quei territori saranno sicuramente molto apprezzate e contribuiranno anche a tenere ulteriormente viva l’attenzione su di essi”.

È intervenuto il sovrintendente di Ravenna Festival Antonio De Rosa che ha sottolineato come l’Alighieri sia stato il primo teatro di tradizione in Italia a installare pannelli fotovoltaici sul tetto: “È il segno concreto di una transizione ecologica su cui lavoriamo già da qualche anno e Romagna in fiore è anche una preziosa opportunità per educare tanto il pubblico quanto noi professionisti del settore a pratiche sempre più green per lo spettacolo dal vivo. A questo proposito vorrei ringraziare anche tutte le Amministrazioni coinvolte, i Prefetti delle due Province, Castrese De Rosa e Rinaldo Argentieri, per la loro competenza e attenzione, e sin d’ora le Questure, le Polizie Municipali, i Vigili del fuoco e Ausl Romagna per l’aiuto prezioso. Un plauso riconoscente alle aziende private che stanno ‘adottando’ gli eventi di Romagna in fiore, rendendo possibile la gratuità dei biglietti per questo dono di arte e musica ai territori”.

Ciro Costa, presidente di Trail Romagna ha espresso il suo ringraziamento per il coinvolgimento augurandosi che sia ripetibile anche negli anni prossimi. “Quando ci è stato proposto di collaborare con Ravenna festival, il meraviglioso programma “Romagna in Fiore”, non ci abbiamo pensato un attimo. Ci è sembrato quasi un miracolo poter portare un momento di sollievo nei luoghi che maggiormente avevano sofferto, un modo per dimostrare loro condivisione e vicinanza e forse anche un modo per aiutarli a rinascere”.

Il programma viene illustrato da Franco Masotti quale co-direttore artistico di Ravenna Festival partendo dagli appuntamenti che avranno luogo in quattro fine settimana dal 10 maggio al 2 giugno, appuntamenti gratuiti e green con artisti italiani ma anche incontro fra comunità locali e pubblico,e un’opportunità di rilancio turistico, per contribuire a tenere accesi i riflettori su quelle zone esaltandone il patrimonio naturale e culturale e l’ospitalità che le contraddistingue. Il pubblico sarà invitato a vivere l’esperienza dello spettacolo dal vivo nel pieno rispetto dei luoghi ospitanti e saranno presenti punti di ristoro grazie alla collaborazione con produttori locali. Saranno inoltre raccolte donazioni a favore di piccole biblioteche della Romagna il cui patrimonio librario è stato danneggiato dall’alluvione. 

Gli eventi da Tredozio a Sarsina

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Venerdì 10 maggio alle 18 sono in scena le Canzoni terrestri proposte da Vinicio Capossela con la complicità di Don Antonio. L’appuntamento a Faenza è a Castel Raniero, in occasione della tradizionale Musica nelle Aie.

Domenica 12 maggio Neri Marcorè, ideatore del festival Risorgimarche, si esibirà nella sua passione per la canzone italiana a Riolo Terme, che a novembre ha affrontato una nuova esondazione del Senio.

Sabato 18 maggio sarà la volta di Giovanni Lindo Ferretti. Con “Ferita su feritae lamento e lode”, Ferretti e Beneventi danno voce al dolore di un territorio quale quello fra i preziosi borghi di Brisighella e Modigliana con l’evento previsto in località Olimpo di Monte Fregnanello. 

Domenica 19 maggio l’appuntamento è doppio: mentre Elena Bucci propone un frammento dal suo Canto alle vite infinite con Christian Ravaglioli alla fisarmonica, Paolo Benvegnù ci regala brani dal suo ultimo disco È inutile parlare d’amore. A Tredozio, dove ai danni dell’alluvione si sono sovrapposti quelli del terremoto di settembre, la località scelta è l’Agriturismo Pian di Stantino, un’azienda agricola biologica ai confini del Parco delle Foreste Casentinesi, fra le foreste meglio conservate d’Italia. 

Sabato 25 maggio si alternano due portatori sani di rap “letterario” come Moder, che si presenta “tra tasti, corde e pelli” affiancato dall’ensemble d’archi de La Corelli, e Murubutu con la Moon Jazz Band. Si ritorna nel territorio di Ravenna, dove la generosità di Cab Terra, la prima cooperativa agricola della provincia  che ha salvato la città dall’avanzata delle acque immolando ettari di terreni da coltura per far defluire la piena. L’appuntamento è in un altro dei terreni della cooperativa, La Torraccia di Castiglione, luogo dominato da un’antica torre di avvistamento del 1617

Domenica 26 maggio è la volta di Daniele Silvestri, cantastorie recidivo che ormai da tre decenni è fra i più acclamati e amati cantautori italiani. Coprotagonista un altro dei borghi della Romagna che l’alluvione ha messo a durissima prova: Galeata, che conta fra i propri tesori anche la millenaria Abbazia di Sant’Ellero

Sabato primo giugno è in programma uno speciale progetto di Manuel Agnelli, uno dei santi patroni del rock alternativo italiano, dagli Afterhours di cui è fondatore e inconfondibile frontman all’attività come solista, fino al successo televisivo come giudice di X-Factor. La meta è Conselice. Qui l’evento è ospitato nei terreni della CAB Massari, una delle più antiche cooperative agricole della regione.

Domenica 2 giugno l’ultimo appuntamento è con Dardust, produttore fra i principali agenti del rinnovamento della musica italiana di questi anni, nonché pianista e compositore. A Dardust, affiancato dal Sunset String Quartet, spetta trasformare la radura che circonda l’Abbazia di San Salvatore in Summano che Si raggiunge da Sarsina.

Prenotazioni da giovedì 21 marzo su ravennafestival.org Info 0544 249244 www.ravennafestival.org

Anna De Lutiis