È una bella pagina di sport e di vita quella del giovane marradese Martino Tronconi, classe 1995. L’abbiamo incontrato per farci raccontare la sua storia, che nasce nel mondo della mountain bike. Martino attualmente è un giovane manager di un team di nove persone i cui protagonisti sono gli atleti Maria Zarantonello, Ole Hem, NicolaTaffarel, Jacopo Billi, Massimo Rosa. La squadra ha iniziato bene la stagione: domenica 10 marzo a Terontola ha raccolto la prima vittoria in ambito sia maschile, sia femminile. Martino racconta che fino a 15 anni ha sempre trovato nel calcio lo sport di riferimento, poi in terza media, il nonno Alberto Tronconi, noto commerciante marradese, da sempre innamorato della bicicletta, gli regalò la prima bici da corsa e da lì scattò una specie di primo amore. «Iniziai ad allenarmi – racconta Martino – e giorno dopo giorno allungavo i percorsi, Potevo allontanarmi da solo e mi sentivo sempre più grande e libero. Erano gli anni dei successi di Basso, Contador e come tutti gli adolescenti tendevo a identificarmi con loro, con il loro successi. Ricordo ancora con commozione quando durante una gara della Graticola d’Oro (una competizione fra rioni nel mio paese) arrivai terzo e al traguardo mi aspettava il tifo sfrenato dei miei compaesani e sentii che quella era la strada che volevo percorrere. Ho partecipato alle prime gare – ricorda Martino – e il tempo è scappato via veloce. Appena conclusa la maturità liceale è arrivato il primo contratto da professionista nella squadra toscana Soudal. Lo sport ha plasmato il mio corpo, ma soprattutto la mente dove il sacrificio e la costanza sono diventati valori di riferimento per non arrendermi mai e non accontentarmi mai. Nel 2017-2018 ho provato l’esperienza su strada – continua Martino – ma ben presto ho capito che la mountain bike era il mio mondo. In quel periodo sono arrivati risultati importanti, ad esempio il secondo posto alla Hero a Selva di Valgardena, una delle gare più importanti al mondo, poi sono stato convocato in Nazionale; le possibilità di ingaggio in squadre importanti erano diverse e firmai con la “Wilier” dove sono rimasto tre anni, dal 2019 al 2021. Ho corso tanto in quegli anni, anche all’estero. Nel 2021 ho sentito il bisogno di evolvermi – sottolinea Martino – e di creare qualcosa di mio che potesse andare aldilà della carriera di atleta e che mi aiutasse a salvaguardare i rapporti affettivi e personali. Così decisi di costruire una mia squadra. Da ragazzino avevo il sogno di far diventare la mia passione il mio lavoro, poter arrivare in alto e vincere, ma non sapevo che “il sogno è gratis, ma il viaggio no”. Ho messo spesso prima l’atleta dell’uomo – conclude Martino – è arrivato il momento di una maggiore responsabilità, perché altre persone dipendono da me Nel 2023 ho lasciato l’attività agonistica per dedicarmi completamente alla parte organizzativa. È iniziato un nuovo percorso e cerco di viverlo nel migliore dei modi. I progetti futuri sono tanti, come tante partecipazioni sono già programmate. Nel 2024 il Team parteciperà a gare in tutta Italia e in tante località europee, seguendo il calendario internazionale e non mancherà la partecipazione alla Coppa del Mondo».

Fedora Anforti