“Romagna mia” protagonista ieri sera, attorno alle 22,30, sul palco del Festival di Sanremo. «In queste serate stiamo festeggiando dei compleanni importanti – ha detto il conduttore Amadeus -. Tra questi c’è n’è uno che mi coinvolge in modo particolare perché sono nato a Ravenna». Il conduttore e direttore artistico ha poi ricordato che «era il 1954 quando Secondo Casadei ha inciso “Romagna mia”. Vogliamo festeggiare i 70 anni di questa canzone trasformando il Teatro Ariston nella più grande balera d’Italia». 

Sul palco si sono esibite insieme due orchestre: «una – ha detto Amadeus – rappresenta la tradizione ed è quella di Mirko Casadei, che ha seguito le orme del padre Raoul. L’altra rappresenta la contemporaneità. Si chiama “Santa Balera” ed è composta da 15 musicisti e 10 ballerini tra i 12 e i 25 anni, che rappresentano la generazione Z del Liscio». Il progetto di “Santa Balera” è di Giordano Sangiorgi, patron del Mei, Meeting delle etichette indipendenti.

Al termine dell’esibizione, che ha visto ballare in platea anche Giovanna Civitillo, moglie di Amadeus, il conduttore del Festival ha consegnato al forlivese Andrea Medri, dodicenne bassista di “Santa Balera”, il più piccolo sul palco dell’Ariston, lo spartito dell’intramontabile canzone di Secondo Casadei.

Da Amadeus anche un riferimento all’alluvione dello scorso maggio, quando “Romagna mia” veniva intonata dagli “angeli del fango”, con un appello: «Non dimentichiamo il dramma che hanno vissuto i romagnoli. Sanno rimboccarsi le maniche, ma hanno bisogno dei necessari aiuti da parte di tutti. Mi raccomando, non abbandoniamo questa terra meravigliosa».