«Un anno che mi ha aperto la mente, mi ha fatto conoscere tante realtà e i bisogni delle persone». In poche settimane la vita può prendere strade prima impensabili, portandoti a passare “dal banco a dietro la cattedra”, confrontarti con centinaia di studenti e parlando con loro di uso consapevole dei social, di ripartenza post alluvione e di cittadinanza attiva. Aiutandoli a tirare fuori il meglio di loro. Emma Zalambani, 19 anni, residente a Massa lombarda, non aveva ancora concluso la maturità all’istituto Oriani di Faenza che già, a maggio scorso, era pronta a svolgere il suo anno di servizio civile presso l’associazione Farsi Prossimo, all’ufficio Educazione alla mondialità che collabora con la Caritas diocesana proponendo in particolare laboratori di cittadinanza attiva con gli studenti delle superiori.
I laboratori dedicati all’uso consapevole dei social e alla cittadinanza attiva
«Ho deciso di partecipare al bando – racconta – perché cercavo una prima occupazione per i mesi estivi. Inoltre, avendo già idea di iscrivermi all’università nell’ambito di educatrice socio-culturale, ho cercato un progetto che si adattasse al mio piano di studi, e quello di Farsi Prossimo faceva proprio al caso mio». Con Educazione alla mondialità vengono portati avanti diversi laboratori negli istituti superiori faentini: dal liceo Torricelli-Ballardini all’istituto Persolino-Strocchi fino all’istituto Oriani, dove, fino a pochi mesi prima, Emma studiava. A volte si svolgono anche in parrocchia o alle scuole medie.
I temi dei laboratori sono svariati. Si discute in classe, per esempio, sull’uso consapevole dei social oppure sulla scuola che gli studenti vorrebbero, ma che nessuno ha mai chiesto loro, facendoli sentire protagonisti del loro percorso di crescita. Altri laboratori sono invece dedicati a rielaborare il trauma del post alluvione che vede tanti faentini coinvolti. «Nell’ambito dei social – dice -, abbiamo affrontato i rischi in cui si può incorrere nel loro uso, perché anche se sono parte integrante della nostra realtà, in particolare dei giovani. C’è ancora tanta ignoranza. Penso ai rischi legati al revenge porn, alla diffamazione, al dark web. Abbiamo analizzato con gli studenti le leggi principali sulla privacy. L’obiettivo era formare su un uso consapevole di questi strumenti». Poi c’è il laboratorio Pronti alla partenza rivolto alle classi quinte e di supporto all’orientamento: «Cerchiamo di orientare gli studenti su tutte le possibilità a disposizione dopo la maturità: non c’è infatti solo l’università o il lavoro, ma anche altre soluzioni».
Tracciando un bilancio di questi mesi, un’esperienza, quello del servizio civile, che smonta i pregiudizi: «L’esperienza in Caritas mi ha portato a conoscere situazioni e persone molto distanti da me. Conoscendo più da vicino alcune realtà, per esempio il Centro di ascolto diocesano, mai avrei pensato che a Faenza ci fosse così tanta gente bisognosa d’aiuto. E per questo il servizio ha arricchito la mia vita».
Info sul bando 2024 e incontri di presentazione
Il bando di servizio civile è rivolto ai giovani italiani e stranieri in età compresa tra i 18 e i 28 anni. Tutti i progetti proposti da questi enti hanno una durata di 12 mesi. Prevedono un impegno di 25 ore alla settimana oppure di 1.145 ore nel corso dell’anno, su 5 giorni alla settimana, a fronte di un assegno mensile di 507,30 euro. Inoltre, sono previste almeno 80 ore di formazione.
La scadenza per le domande è per giovedì 15 febbraio 2024, alle 14. Gli aspiranti volontari devono presentare la domanda esclusivamente attraverso la piattaforma domandaonline.serviziocivile.it.
I cittadini italiani possono accedervi esclusivamente con credenziali Spid.
Per i progetti offerti dalla Caritas di Faenza-Modigliana, leggere qui.
Per conoscere più nel dettaglio i progetti, nei prossimi giorni sono proposti alcuni incontri a Faenza. Giovedì 8 febbraio (alle 17) alla Biblioteca Manfrediana, mentre venerdì 9 alle 18 al bar Mens Sana, con un momento informale e testimonianze di ex partecipanti.
Samuele Marchi
