Torna l’appuntamento con la Nott de’ Bisò. Il 5 gennaio Faenza tornerà a ospitare il tradizionale rogo del Saraceno. Dopo un anno difficile in cui anche le realtà rionali hanno fatto i conti con l’alluvione.
Il programma
Dalle 22 l’apertura degli stand, dalle 23 la musica di Radio Bruno. Torna anche la possibilità dalle 14 alle 15.30 per i bambini di cimentarsi in vari laboratori sul mondo rionale. Alle 18.30 farà il suo ingresso in Piazza del Popolo il Saraceno trainato su un carro trainato da buoi. Alle 23.50 il tradizionale lancio di palloncini e alle 24 il rogo. Si conferma il posizionamento del Niballo al centro, all’incrocio dei corsi. Per ragioni di sicurezza gli stand sono sostituiti da strutture ignifughe e metalliche. “Abbiamo pensato a un allestimento che potesse richiamare il mondo medievale nel rispetto delle norme. Gli stand saranno tutti omogenei e in linea con la normativa”, dice Benedetta Diamanti responsabile dell’ Ufficio Cultura. Anche quest’anno saranno acquistabili i tradizionali gotti, il servizio in vendita nelle sedi rionali e i gotti acquistabili il 5 gennaio. “Si apre con la Nott de’ Bisò il calendario della comunità faentina – dice il sindaco Massimo Isola – con una metafora, quella del rogo, che continua ad affascinare”.
Il Palio a scuola: laboratori didattici
“Vogliamo rendere noti in questa occasione i risultati dei laboratori legati al mondo del Palio nelle scuole faentine – spiega Benedetta Diamanti- per far conoscere ai più piccoli la storia e le tradizioni della Faenza rinascimentale.” Un contatto con il mondo rionale che si è concretizzato nei mesi in cui, a seguito dell’alluvione, le chiarine hanno suonato meno. 42 classi, oltre 200 bambini coinvolti. Protagonista il Comitato giovani rionali. “L’obiettivo è quello di divulgare le manifestazioni del Niballo partendo dalle scuole – spiega Stefania Federico, Ufficio Palio – Dal 2020 ad oggi sono stati tanti i laboratori che hanno coinvolto tutte le dirigenti degli Istituti Comprensivi e si sono sviluppati da una parte propedeutica legata al racconto del Palio e da una parte pratica nella quale i bambini e i ragazzi hanno potuto cimentarsi come sbandieratori o musici. Oltre a questo anche visite guidate nelle sedi rionali. I questionari che abbiamo poi raccolto mostrano grande soddisfazione sia da parte dei bambini che dei docenti.”
l.d.