Consegnata da Coldiretti Ravenna e Confartigianato al vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana monsignor Mario Toso la statuina 2023 del Presepe creata dallo storico presepista Claudio Riso e raffigurante il maestro e l’apprendista. L’obiettivo dell’iniziativa, giunta al quarto anno, è aggiungere annualmente al presepe delle figure che parlino del presente ma anche del futuro, diffondendo la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile.

Alla consegna erano presenti questa mattina per Coldiretti il presidente Nicola Dalmonte e il direttore Assuero Zampini, per Confartigianato dell’Unione della Romagna Faentina il segretario Alberto Mazzoni. La consegna è stata anche l’occasione per riflettere insieme sul cambiamento del modo di occuparsi della comunità e dell’ambiente, presentando agricoltori e artigiani come protagonisti di un modello di economia integrale e di sostenibilità sociale.

Una unione intergenerazionale per portare avanti il lavoro

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La statuina quest’anno evoca in una sola immagine aspetti fondamentali e costitutivi del “saper fare” con le mani: apprendistato, formazione, competenze, passaggio generazionale nell’impresa familiare, attrattività per i giovani, tutti concetti dei quali il vescovo Toso ha rimarcato l’importanza e la centralità all’interno della società e delle comunità locali. La figura del maestro rappresenta, al contempo, la difesa delle competenze e la responsabilità di orientare le scelte future delle nuove generazioni sulla strada dell’eccellenza italiana, del made in Italy, della valorizzazione del territorio e delle comunità.

“La solidarietà tra generazioni è cardine dell’impresa familiare, modello tipico del settore agricolo che si sta dimostrando fondamentale anche per affrontare le difficoltà economiche e sociali legate ai cambiamenti climatici – commenta il presidente Dalmonte – per questo lavoriamo da sempre al fine di sostenere l’ingresso dei giovani nelle imprese. Un obiettivo verso il quale proprio l’agricoltura può rappresentare un esempio prezioso, con oltre il 98% delle nostre aziende che ha al suo interno manodopera familiare, parte della quale destinata a prendere le redini dell’attività”. L’iniziativa, avviata a livello nazionale in tutte le diocesi, è promossa sotto l’egida del Manifesto di Assisi da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti.