L’impegno per la pace in una Chiesa sempre più sinodale, aperta alla speranza e capace di tutelare minori e vulnerabili. È il cuore del comunicato finale dell’Assemblea straordinaria della Cei che si è conclusa oggi, 16 novembre, ad Assisi. La preoccupazione per la situazione internazionale e l’invocazione per la pace hanno caratterizzato tutte le sessioni dei lavori, ma in particolare quella di ieri, che si è aperta con il videocollegamento con il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini (vedi notizia richiamata), che ha presentato la situazione attuale in Terra Santa. Un pensiero particolare alla Terra Santa e a tutti i conflitti in corso è stato rivolto dai vescovi italiani nella celebrazione eucaristica per la pace che si è svolta ieri pomeriggio nella Chiesa inferiore della Basilica di san Francesco, al termine della processione partita dalla Basilica di santa Chiara. I presuli hanno approvato inoltre una Dichiarazione per la pace, sulla scorta degli appelli di papa Francesco per la fine del conflitto tra Israele e Hamas e per la cessazione di tutte le guerre.
Varato anche il documento che coniuga l’adeguamento alla “Ratio Fundamentalis sacerdotalis” per i Seminari in Italia con i contributi dei vescovi e dei formatori, offrendo orientamenti comuni e indicazioni condivise perché ogni singola Conferenza episcopale regionale possa costruire il progetto formativo dei propri Seminari. Il testo, emendato secondo le indicazioni dell’Assemblea, sarà ora sottoposto alla conferma da parte del Dicastero per il clero.
I presuli – si legge nel comunicato – hanno rimarcato l’importanza della formazione permanente per rispondere alle sfide della società attuale e per venire incontro alle mutate condizioni della vita e del ministero dei presbiteri. Riprendendo le parole del cardinale Zuppi, presidente della Cei, l’Assemblea ha sottolineato che la figura del prete “è decisiva in una Chiesa di popolo, che sia vicina alla gente e che sia fermento nella storia del Paese”. Non a caso, la discussione nei gruppi di studio ha fatto emergere la riflessione sulla distribuzione del clero sul territorio e la necessità di una pastorale declinata in una chiave realmente sinodale. I lavori sono stati occasione per ribadire la gratitudine della Conferenza episcopale italiana ai sacerdoti per il loro ministero in un contesto in continuo mutamento e, al tempo stesso, per la loro dedizione a creare spazi ecclesiali di ascolto cordiale e di serio accompagnamento vocazionale.
Alla vigilia della III Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi (18 novembre), i vescovi hanno ascoltato la toccante audio-testimonianza di una vittima di abusi già incontrata dalla presidenza Cei e che fa parte di un gruppo di vittime che si sono rese disponibili ad accompagnare il lavoro del Servizio nazionale per la tutela dei minori. Tra gli elementi più significativi della seconda Rilevazione sulla rete territoriale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili, presentata oggi al termine degli assise, il numero degli incontri formativi che si è triplicato. Si è inoltre dato seguito alle Linee di azione approvate dalla 76esima Assemblea generale (23-27 maggio 2022), in particolare circa la diffusione capillare dei Servizi e dei Centri di ascolto. Intanto, stanno proseguendo le attività che vedono coinvolti l’Istituto degli Innocenti di Firenze e il Centro interdisciplinare sulla vittimologia e sulla sicurezza dell’Università di Bologna attraverso la predisposizione di una griglia di lettura di dati statistici. Allo studio poi altre iniziative per favorire l’ascolto anche a livello nazionale e la preparazione di operatori specializzati nell’ambito penale canonico.
Fonte: Sir