Una fuga dalla città per respirare aria fresca e stare a sentire il silenzioso scorrere di un fiume. Un’immagine che da qualche mese nella nostra zona è stata dimenticata o che forse non suscita più tranquillità ma preoccupazione. Eppure è proprio questa la connotazione che tanti danno da sempre a Tredozio, il piccolo borgo di 1100 abitanti, poco oltre Modigliana, che dopo l’alluvione ha dovuto fare i conti con il terremoto dello scorso settembre. Tra i 116 edifici inagibili che hanno trasformato la piazza in uno spazio recintato dai Vigili del fuoco, anche lo storico Palazzo Medri, sede del centro di lingue e culture Extraclass Italia, dove ormai da 10 anni si svolge in estate il Summer Camp, realizzato insieme a Open English Faenza. Una forma di outdoor education in cui oltre 60 ragazzi, da Faenza, Modigliana e Tredozio, hanno modo di imparare l’inglese a contatto con la natura.

Anche Palazzo Medri inagibile

Negli ultimi anni pandemia e alluvione hanno complicato le cose: “Quest’estate ci siamo spostati alla Torre di Oriolo – dice Matt Murphy, di Open English Faenza, in Italia dal 2013 – una degna sostituta della precedente location, ma non è come stare a Tredozio, dove abbiamo a disposizione tanto spazio all’aria aperta”. L’interrogativo rimane anche per il prossimo anno, poiché il Palazzo è stato dichiarato inagibile: Livello E, massima inagibilità dell’edificio, mentre dell’edificio di fianco manca ancora la classificazione di inagibilità – ci spiega la proprietaria e coordinatrice didattica di Extraclass Italia Simona Berardi – Questo significa che non abbiamo tempistiche definite poiché i lavori da mettere in atto per recuperare l’edificio non possono essere affrontati da un singolo, ma necessitano di fondi che ad oggi non sono ancora arrivati e per i restauri siamo in attesa di direttive. Al momento chiaramente i due palazzi sono sfitti”. Deve essere infatti ancora dichiarato lo stato di emergenza nazionale per poter iniziare i lavori di sistemazione degli edifici. “Palazzo Medri, di proprietà dei miei nonni, è diventato un centro importante per Tredozio: sede di Summer Camp, di esami di certificazione di lingua, ma anche di eventi come Emozioni Ceramiche attirando persone da ogni parte d’Italia e non solo, creando così movimento in paese”, spiega Simona Berardi. Negli ultimi anni infatti Tredozio, anche grazie alle ditte presenti, aveva conosciuto una spinta positiva, una crescita rallentata dall’alluvione e arrestata bruscamente dopo il terremoto del 18 settembre.

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Il futuro incerto di Tredozio: la spinta potrebbe essere il turismo

Oggi appare quindi difficile pensare al futuro di Tredozio; la paura è che venga dimenticato. “Quello che vedo per il domani di Tredozio è lo sviluppo del turismo – spiega Berardi – Il fatto che il paese sia un po’ isolato può essere un punto di forza proprio nella misura in cui attira tanti per la sua quiete e la sua calma. Senza dimenticare le bellezze naturali che si trova ad avere, dal piccolo vulcano di Monte Busca alle tante passeggiate suggestive che partono proprio da Tredozio. E il turismo inevitabilmente crea poi anche una risorsa lavorativa importante. Sarebbe una buona idea anche creare strutture ricettive, bed & breakfast ad esempio”. Questo il punto di vista di Simona Berardi e probabilmente di molti abitanti di Tredozio che si pongono il problema del rischio spopolamento del proprio paese. Riprendersi dopo quel che è successo è difficile, ma non impossibile.

Letizia Di Deco