Il 4 novembre 1973 il vescovo monsignor Giuseppe Battaglia inaugurò la chiesa di San Marco. In mezzo alla folla c’era un giovane, Mario Silvagni. Da quella domenica sono passati 50 anni, Mario oggi ha 86 anni e continua a vivere a San Marco e a dare supporto alla comunità. Gli abbiamo chiesto di raccontarci la storia della parrocchia di cui oggi è parroco don Davide Ferrini, in occasione di questo importante anniversario per il quale il prossimo 4 novembre la comunità sarà in festa e celebrerà la Santa Messa presieduta dal vescovo monsignor Mario Toso.

I ricordi di Mario Silvagni, storico parrocchiano di San Marco

Mario, da quando sei a San Marco?

Mi trasferii a San Marco nel 1962, nel primo anno in cui era parroco don Vincenzo Cimatti. Ai tempi la chiesa era ancora in corso Garibaldi. Dopo pochi mesi che ero in parrocchia mi invitò in Azione Cattolica, forse perché ho sempre avuto un buon rapporto con i parroci, e l’anno successivo venni nominato presidente dell’Ac della parrocchia. Nel 1968 iniziarono i lavori per la nuova chiesa che finirono nell’anno successivo.

Tra le tappe importanti di questi 50 anni anche la nascita del Circolo Anspi. Com’è nato?

Dopo don Vincenzo fu nominato parroco di San Marco don Renato Domenicali. Ricordo che ogni venerdì sera con lui ci riunivamo in parrocchia per giocare a carte, e proprio da quest’abitudine mi venne l’idea, che portai avanti, di aprire un circolo.
Il percorso fu molto lungo e travagliato perché molti erano contrari, la decisione fu presa il giorno di Santo Stefano e il circolo Anspi venne inaugurato il 25 aprile 1995.

E negli anni successivi?

Poi è arrivato don Vittorio Santandrea; purtroppo il suo mandato è durato solo 10 mesi, nei quali legai molto con lui. Lo aiutai ricostruendo due bagni poi, a causa di varie motivazioni, venne trasferito a Pieve Cesato. In moltissime altre occasioni abbiamo aiutato la parrocchia, come ad esempio per la costruzione del palco del teatro. Mia moglie morì all’età di 55 anni, alla fine del 1995, e dopo la sua morte in suo nome rimisi a posto assieme al mio muratore la tavernetta, inoltre montai un forno per la cottura delle pizze che è tuttora in parrocchia. Voglio sottolineare che tutto questo e tutti i lavori eseguiti in precedenza sono stati fatti in beneficenza e per la parrocchia.

Mattia Bandini

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